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Venerdì, 15 Agosto 2025 16:23

Sostanza e Io

Scritto da 
Edward Burne-Jones, Pan e Psiche Edward Burne-Jones, Pan e Psiche

Il concetto filosofico di sostanza[1] ha assunto molte forme.
All’estremo dell’immanentismo, come in Spinoza, la sostanza coincide con la natura impersonale: infinita, senza fine prestabilito, priva di intenzione morale. All’estremo opposto, nella religione teistica, la sostanza è un Dio personale e creatore, distinto dal mondo e sovrano su di esso.

Tra questi due poli esiste un’ampia gamma di posizioni intermedie. Qui, Dio–sostanza è inteso come principio che si rivela e agisce nel tempo, animato da uno slancio vitale cosciente e creativo, orientato a un fine. Dio non è separato dal mondo, ma lo accompagna e lo guida, e in certo modo “diventa” insieme ad esso. Il cosmo appare così come un processo spirituale.

Queste visioni intermedie introducono rispetto al naturalismo due elementi chiave:
1. Finalità – il mondo non è un flusso indifferente, ma un cammino verso un compimento.
2. Persistenza personale – l’io non si dissolve del tutto nella totalità, ma conserva una sua identità, una continuità nella vicenda cosmica.

L’immanentismo radicale dice: sei un’onda nell’oceano, e l’onda si spegne pur restando oceano. Il teismo classico dice: sei una creatura distinta, custodita da un Dio sovrano. La “terza via” dice: sei un’onda, ma con un nome, e l’oceano sa che esisti.

Il motore di queste posizioni non è solo speculativo: è anche esistenziale. Per un pensiero che ha sempre concepito l’io come centro e misura, l’idea di una sua dissoluzione totale appare intollerabile. La filosofia intermedia diventa così un compromesso: salvare l’unità del reale senza sacrificare del tutto il soggetto personale.

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1 In Occidente siamo abituati a spiegare l’essere e l’accadere delle cose tramite catene lineari di causa ed effetto. Questo schema funziona per i fatti quotidiani, ma si inceppa quando cerchiamo di spiegare il tutto. Procedendo a ritroso – dal tavolo al legno, dal legno all’albero, dall’albero al seme – la mente sembra rifiutare una regressione infinita e cerca un punto d’appoggio assoluto: la sostanza, fondamento unico e necessario. È probabile che l’idea di Dio, nella sua forma personale, sia una proiezione di questo bisogno: la personificazione e l’elevazione soprannaturale di una causa prima immanente.

Ultima modifica il Venerdì, 15 Agosto 2025 16:34

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