La ferita che cicatrizza / pagare una bolletta.
I capelli che crescono / celebrare un matrimonio.
Il vento che piega il ramo / vestirsi in modo consono al contesto.
Due volti dell’essere.
Il primo: natura. Necessità impersonale, senza intenzioni, senza giudizi. Processi spontanei, metamorfosi continue. Il fluire della vita che accade da sé. Ne siamo parte in quanto corpi viventi.
L’altro: il mondo umano. Costruzione simbolica, ruoli, doveri, racconti. Il diritto, l’etica, l’educazione. Un mondo immaginato e condiviso, modellato da storia e convenzioni.
Siamo natura, ma viviamo nella civiltà.
Double face: un piede nel bosco, l’altro in aula di tribunale. Anfibi.
Oggi il mondo degli uomini sembra inghiottire tutto. Ma nel sonno profondo siamo vivi, perfettamente vivi, anche senza saperlo. Così mentre digeriamo una mela e il cuore batte: non pensiamo, non decidiamo — eppure accade.
La difficoltà nasce quando uno dei due mondi prende il sopravvento. Quando ci dimentichiamo di essere anche respiro, anche fame. O, al contrario, quando ignoriamo la parola, la relazione, il patto sociale. Alla fine, l’igiene dell’essere sta tutta lì: distinguere, bilanciare, permanere double face.