BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Bruno Vergani

Bruno Vergani

Radiografie appese a un filo. Condivisione di un percorso artistico, davanti al baratro con angoscia parzialmente controllata.

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Venerdì, 28 Luglio 2023 09:26

Quesito

Neuroscienziati ipotizzano che la coscienza che ci rende consapevoli di noi stessi e del mondo sia una allucinazione controllata[1] e, a partire da Kant, chiamiamo fenomeni le cose che i sensi percepiscono per distinguerli dalla realtà delle cose in sé, che per i sensi limitati di cui disponiamo non ci è data conoscere.

Ma com’è che tentando di percepire, per mezzo di una allucinazione, una realtà che ci è preclusa, riusciamo a portare qualcuno sulla luna e riportarlo indietro senza sbattere?

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1 Anil Seth, Come il cervello crea la nostra coscienza; Raffaello Cortina Editore.

Giovedì, 27 Luglio 2023 18:38

Without control

L’imperativo naturale “sii” pervade la biosfera, impregna piante e animali. Con meccanismi ancora da chiarire stimola la coscienza individuale che procura, in gradi differenti nelle varie specie, la sensazione di essere qualcuno invece di nessuno, di essere quello lì non quell’altro. Non è escluso che la percezione d’essere qualcuno sia risultata vincente perché, nel processo evolutivo, ci rende più idonei alla vita e più abili nell’adattarci all’ambiente. Uno che si percepisce qualcuno tenderà a conservarsi e autoperpetuarsi meglio rispetto a qualcosa che, seppure viva, si percepisce nessuno. In Homo sapiens la percezione di essere qualcuno è tanto forte da dargli l'impressione di protendere dal funzionamento naturale, così costruisce universi di valori e fonda sensi, non gli basta essere vuole essere significativo.

Qui le ipotesi sono due, o siamo stati creati da Dio o al funzionamento naturale la cosa è un po' sfuggita di mano.

Giovedì, 27 Luglio 2023 10:18

Surrogati

Di norma pesci e insetti appena nati già mangiano in totale autonomia ciò che si trovano intorno, noi siamo un po’ meno precoci e molto più inetti, se nel nostro iniziare non incontriamo tempestivamente il volto di un altro che, stringendoci con cura, ci nutra comunicandoci: “Ti vedo, sei importante”, periamo.

Nel caso riuscissimo a sopravvivere saremmo condannati a fotografarci il culo per metterlo su Tik Tok, così che qualcun altro ci dica: “Ti vedo. Hai un bel culo. Esisti.”

Domenica, 23 Luglio 2023 14:52

La commedia degli equivoci

Di solito la gente che passeggia per la via vede il mondo come una evidenza oggettiva, senza accorgersi che questa percezione empirica non è attivata soltanto dall’evento del mondo, ma dall’interazione fra il mondo e la coscienza personale che ci rende consapevoli di noi stessi e dell'ambiente configurandolo.

Da tempo la ricerca filosofica prova a gettare un po’ di luce sua questa interazione cruciale, un minimo di interesse per la problematica non guasterebbe, visto che quando si va a sbattere di solito si sbatte per un fraintendimento, per uno scarto fra pensiero e realtà.

Venerdì, 14 Luglio 2023 13:51

Sollazzi

Ne aveva di ragione Schopenhauer (1788-1860) nel vederci zimbelli della specie, perché nel piacere sessuale, dopo tutte le laboriose liturgie messe in atto per ottenerlo, lì all’acme del godimento individuale siamo nient’altro che funzionari della specie che ottemperano decreti biologici finalizzati alla sua autoperpetuazione,

anche se oggi dalla nostre parti questo giudizio risulta piuttosto datato, basta una rapida occhiata ai dati relativi a quanti con pieno successo utilizzano metodi per evitare una gravidanza, per renderci conto di quanto stia diventando la specie zimbello dell’individuo.

Giovedì, 13 Luglio 2023 14:09

Equivoci

Una strategia per tollerare le avversità potrebbe essere quella di interpretarle come espressioni dell’ordine provvidenziale dell'universo, a mo’ degli stoici[1]. Fede corroborata dal funzionamento ordinato delle meccaniche celesti e delle armoniche sinergie che, perlopiù, caratterizzano il funzionamento della biosfera, ma siccome c’è stato Hitler, ci sono le oncologie pediatriche e la biosfera, indifferente alla felicità di chi ci abita dentro, è tutta presa nel fargli esami di idoneità, la concezione stoica viene falsificata e il suo nucleo esautorato.

Ammesso ma non concesso che si possa falsificare una Weltanschauung al pari di una teoria che ha carattere scientifico, ci sarebbe da considerare che giacché gli Hitler non si incontrano tutti i giorni[2], che oltre alle oncologie pediatriche c’è anche altro sotto il cielo e che la natura non è sempre e solo un orco esaminatore, possiamo nel frattempo abbracciare prospettive di significato e senso se possono aiutarci a vivere, forse parziali, magari provvisorie, anche falsificabili, nondimeno utili.

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1 Teorie che sostengono l’accadere di corrispondenze, anche se non sempre provvidenziali comunque significative, partono già da Platone fino ad arrivare alla sincronicità junghiana.

2 Peraltro, come sostengono Viktor Frankl e Primo levi, chi ha vissuto la tragedia di incontrarlo gli ha resistito meglio se aveva una qualche fede. Da una intervista di Enzo Biagi a Primo Levi: Lei ha scritto che sopravvivevano più facilmente quelli che avevano fede.
 Sì, questa è una constatazione che ho fatto e che in molti mi hanno confermato.

Mercoledì, 12 Luglio 2023 17:35

Libero arbitrio

Non so se esiste libero arbitrio al momento ho più dubbi che certezze[1], anche perché senza alcun bisogno di sanzioni e perdoni sarebbe un mondo migliore.

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1 Un amminoacido non sceglie obbedisce, ossia funziona ottemperando leggi naturali, mentre a noi sembra di poter scegliere se ottemperare o non ottemperare. Imputabile è solo l’essere umano, tutto il resto no perché funzionamento governato da leggi di necessità. Ammesso e non (del tutto) concesso che siamo liberi - pensatori del calibro di Spinoza, Hume, Schopenhauer e Voltaire, consideravano il libero arbitrio una mera credenza- va da sé che incardinando l’individuo umano nel meccanicistico funzionamento di una natura sprovvista di un libero logos, il libero arbitrio diventa un’anomalia, un intruso, un nodo. Per spiegare il libero arbitrio o affermiamo che non esiste, o ammettiamo un Dio che libero infonde tale libertà nelle sue creature, oppure accettiamo che una sorta di Dio sia l’uomo stesso, ammettendo nell’individuo un nucleo anarchico rispetto al funzionamento della natura, testimoniato dall’incausato, “miracoloso”, potere di scegliere. Potrebbe anche essere che la libertà personale di Homo sapiens sia “emersa” dalla natura, ma per emergere dovrà pur essere stata già presente, come in nuce, da qualche parte. Nell’ammettere un Dio creatore il libero arbitrio umano è un’ovvia verità, perché siamo creati liberi di scegliere a immagine e somiglianza del Creatore, mentre nell’ateismo, variante panteistica inclusa, il libero arbitrio è evento nebuloso e problematico, visto che nella natura, causa di sé medesima, ogni evento poggia e muove obbedendo a leggi fisse determinate da necessità.

Martedì, 11 Luglio 2023 21:37

“Io sono”

Venuti al mondo la nostra primissima esperienza, che ha preceduto e permesso tutte le altre, è stata verosimilmente la percezione consapevole di essere; non d’essere questo o quello ma la nuda, diretta, immediata, percezione di esistere. In seguito intanto che ogni età procedeva e dentro e fuori di noi si succedevano continui cambiamenti, quella percezione d’essere permaneva immutata come se fosse fuori dal tempo.

L’appercezione (la percezione cosciente di percepire) è spesso la radice della differenziazione e contrapposizione fra il mondo degli uomini e quello della natura[1], forse accade perché la vediamo come una nostra conquista supponendo così di averne l’esclusiva, senza renderci conto che è invece un dato naturale, può darsi universale[2], che è emerso spontaneo come il cuore che batte e l’occhio che vede.

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1 L’estrema dottrina di George Berkeley (1685 -1753), arriva fino al punto di considerare la materia inesistente se sprovvista di un soggetto che ne fa esperienza.

2 Le pietre non lo so, ma non possiamo escludere che calendule e girini a modo loro appercepiscano, senza per questo sentirsi di protendere dal funzionamento naturale.

Domenica, 09 Luglio 2023 09:40

Gioco dell’oca: torna alla casella 1

Gli antropologi sono abbastanza concordi nel definire le spiritualità dei popoli precolombiani panenteiste, ossia che Dio pur immanente nell’universo non coincide, piatto, piatto, con la natura esaurendosi con essa come nel panteismo, ma la trascende[1]. Panteismo e panenteismo concezioni che nell’occidente cristiano abbiamo raggiunto[2] dopo millenni di ricerca, di conflitti religiosi e di arsi vivi.

Visto il tempo perso e le sofferenze arrecate per poi alla fine ritornare a spiritualità ancestrali, ci sarebbe da chiedersi se avremmo avuto un mondo migliore senza il teismo, i suoi libri e chiese, ma siccome oltre al tempo perso e alla sofferenza arrecata le religioni rivelate hanno anche fatto cose buone è difficile rispondere.

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1 In alcuni panenteismi che Dio è trascendente non significa solo che, seppur immanente, precede e supera l’universo fisico, ma anche che è coscienza alla quale è possibile rivolgersi, piuttosto che un funzionamento impersonale: i nativi americani ci parlano col Grande spirito, che è un qualcuno (non per questo antropomorfo) invece di nessuno.

2 Concezione che abbiamo raggiunto ma alla quale siamo anche tornati, visto che il panenteismo di un nativo americano assomiglia, per certi versi, a quello di un Eraclito.

Martedì, 04 Luglio 2023 22:16

Percorsi fluttuanti

Visto che il più delle volte i filosofi elaborano il proprio pensiero reagendo al pensiero dei filosofi che li hanno appena preceduti, confermandolo, integrandolo o correggendolo, se la filosofia poggiasse tutta sulla razionalità quella migliore sarebbe sempre la più recente, come  ad esempio accade nello sviluppo tecnologico.

Non è così per numerosi motivi, forse non ultimo quello che la filosofia oltre che dalla ragione è anche mossa dall’irrazionale.

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