BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Bruno Vergani

Bruno Vergani

Radiografie appese a un filo. Condivisione di un percorso artistico, davanti al baratro con angoscia parzialmente controllata.

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Martedì, 12 Luglio 2016 17:11

Dei delitti e delle pene

La pappa reale non arrivava così sollecitavo il fornitore, risultandogli già consegnata si attivava per risolvere il problema. La mattina successiva si presentava in erboristeria il responsabile di zona di un noto corriere nazionale col pacco in mano e m’informava che il suo collega era stato licenziato in tronco dalla sede centrale: quel giorno oberato dai numerosi pacchi da consegnare aveva firmato al posto mio la consegna tassativa a quella data per non pagare personalmente penale, ripromettendosi di consegnare il giorno dopo ma il giorno dopo era stato tamponato e non ce l’aveva fatta.

Siccome oltre al licenziamento stava partendo anche una denuncia penale nei suoi confronti per la firma falsa, per rattoppare la faccenda avevo attivato la fantasia scrivendo alla sede centrale:
«Il collo in oggetto era stato consegnato tempestivamente alla data prevista ma a causa di mia assenza ritirato da mia moglie che, firmando la ricevuta col mio nome, l’aveva riposto nell’abitazione privata scordandosi di informarmi.»
Così licenziamento e denuncia erano rientrati.

Racconto la storia a un quasi amico e quello attacca a bestemmià:
« Porco …! Il tuo solito imprinting cattolico del ca…! »
Guarirò?

Martedì, 12 Luglio 2016 09:20

Bel vedere

Nel cimitero osservo tombe di persone che conoscevo, sullo sfondo una donna gravida posa fiori su un loculo.

Rapido constato il nesso tra il feto in formazione e i corpi in decomposizione, nesso di mastodontico funzionamento mirabile e nel contempo macchinario cieco al quale appartengo,

ma giacché lo vedo non posso escludere che grazie a me veda anch’esso.

Domenica, 10 Luglio 2016 15:14

Hai magnato? Te si' saziato?

Nel tour de force dei rituali convivi estivi perlopiù cibo offerto, mangiato e digerito, però talvolta accade che si termini sazi anche della parola detta, ascoltata e elaborata; alcol discreto rimedio palliativo per eventuali penurie.

Giovedì, 07 Luglio 2016 09:15

Il credulo devoto

In erboristeria, un giorno no, l’altro sì, mi chiedono specie fuori dell’ordinario, mostrano il bigliettino con sopra la prescrizione di un qualche improvvisato guaritore o l’appunto di un consiglio avuto da un conoscente. Rimedi che, a differenza delle piante nostrane tradizionali utilizzate da secoli per la confermata efficacia clinica, non si sa cos’hanno dentro, se e come funzionano, se e come potrebbero rivelarsi utili, inutili, o tossiche.  
Uno scostarsi dall’ordinario accumunato dai seguenti fattori:
pianta rigorosamente sconosciuta, dunque, “nuova”;
rara;
esotica;
miracolosa e magica, ovvero che risolve tutte cose all’istante, basta e avanza ingurgitarla.

Se mi dovesse scappare un attimo di perplessità l'avventore farà e terrà il broncio; più assurda la richiesta più, se non esaudita, il broncio sarà completo, intero, assoluto.
Un auto esautorarsi per affidarsi purtroppo non circoscritto alle sole piante medicinali.

Mercoledì, 06 Luglio 2016 11:13

Agitata impotenza

Per la semantica lessicale l’opposto di sovrano è “infimo”, ma nel vivere non possiamo escludere che il contrario di sovrano sia invece “altezzoso”:

calabrone condannato ad agitare all’impazzata le ali per prendere quota dal potere e dall’autorità di gravità recondite che gli rodono dentro.

Mercoledì, 06 Luglio 2016 07:36

Biografie

Non lo auguro a me e a nessuno eppure è capitato che un bell’accidente tra capo e collo ha fatto d’un deficiente un valoroso.

Domenica, 03 Luglio 2016 21:19

Violazione del copyright

Ho saputo di un filosofo contemporaneo che nel solco della “filosofia della prassi” (Gramsci), si opponeva al planetario capitalismo onnipervadente dei nostri giorni, sostenendo - da indipendente - la tesi marxiana per cui “i filosofi avevano fino ad oggi solo diversamente interpretato il mondo, ma si tratta di trasformarlo”, ma quando si presentava la necessità di dialogare con amici filosofi di masse e superpotenze imperialistiche non poteva farlo in casa sua perché alla moglie dava fastidio, così incontrava i colleghi nel bar sotto casa. Dopotutto una soluzione dignitosa al  pari di Voltaire, Rousseau e Diderot che si davano appuntamento al Café Procope.

Tutti quanti al bar per sovvertire il mondo intero ma impotenti di fronte alle direttive di mogli borbottanti? Non so, ma so che per qualche filosofo la costruzione teoretica sta in piedi di per sé assolutamente svincolata dalla biografia; dimensione sacra, sublime, immacolata.

Attento a scivolate moralistiche e grazie alle mie tante incoerenze per le quali non rimango indifferente rispetto tale posizione a condizione che nell’enunciarla citino perlomeno la fonte: «copyright dottrina della Chiesa cattolica»: a parte alcuni filoni gnostici e i sofisti caratterizzati da relativismo morale e da ultimo il diritto che contempla l'incapacità di intendere e volere, non mi risulta che fuori dalla dottrina cattolica si si raggiunga tale precisione nel separare in compartimenti stagni pensiero e vita; “ex opere operato” (per il fatto stesso di aver fatto  la cosa") dice la dottrina cattolica, per alcuni filosofi pensandola teoreticamente e per il prete amministrandola sacramentalmente, dove il peccato del ministro non può inficiare il risultato dell'azione sacramentale e la biografia del filosofo minarne l'impianto teoretico.

Domenica, 03 Luglio 2016 15:57

Giorno della memoria, oggi

Ezio, mio padre, era uomo mite, a sedici anni prigioniero in Germania, tre anni di campo di concentramento come lavoratore coatto, immatricolato come un autoveicolo con targa 462/6, poi sei anni di sanatorio per tubercolosi polmonare contratta nel lager.

 

 

I suoi racconti della guerra avevano accompagnato la mia infanzia come quello della Bibbia venuta giù dal cielo: pagine del Libro che volavano dopo che una bomba aveva centrato in pieno una baracca del campo dove un qualche ebreo aveva nascosto una bibbia andata in pezzi. Aveva preso al volo una pagina che oggi ho appesa in stanza piuttosto annerita - nella foto sotto un particolare - il minimo sindacale per l’esplosione e il tempo trascorso, dovrebbe appartenere al Libro dei Re.

 

 

Ieri dietro casa ho trovato un suo bassorilievo su pietra, Menorah che aveva scolpito qualche anno prima di morire. Siccome ogni giorno è quello della Memoria oggi l’ho ripulito e ben fissato alla parete esterna della casa, cosicché, di corpo in corpo, quel pensiero continui. Pesava ma a differenza di Sisifo ho raggiunto la meta, non sono ebreo e manco mio padre lo era, un motivo in più per averlo fatto.

 

 

Sabato, 02 Luglio 2016 09:28

L’ostentata penuria

Tranne le attenuanti dell’ammontare dell’elemosina e condizione di necessità  mendicante e corrotto equivalgono.

Per quest’ultimo con le tutte aggravanti in primis psichiche, oltre che sociali e giuridiche del caso.

Venerdì, 01 Luglio 2016 08:12

Il cazzuto

Mai leggere Nietzsche prima di addormentarsi è peggio di una sbornia di Campari, ci si potrebbe svegliare storti. Ieri avevo chiuso la giornata con una pagina del «Così parlò Zarathustra» che con stile biblico sputa sul rassegnato che si adegua agli eventi invece di ergersi gagliardo, bello cazzuto, per dominarli.
Cantava il Nietzsche-Zarathustra che lui evita di schiacciare sotto la suola quelli che si conformano agli eventi per lo schifo che gli procurerebbe la poltiglia prodotta.

Ma non è che il debole sia proprio lui e il forte chi misurato è capace di serena rassegnazione?

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