BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Bruno Vergani

Bruno Vergani

Radiografie appese a un filo. Condivisione di un percorso artistico, davanti al baratro con angoscia parzialmente controllata.

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Sabato, 30 Dicembre 2017 17:36

Scissione

Dal mugnaio era entrata una fricchettona DOC di quelle vestite anni ’70, dalle mie parti ci sono ancora i mugnai e i fricchettoni. Siccome mia moglie le aveva tirato un’occhiata fulminante - ognuno ha la moglie che ha e alla mia stanno sul cazzo le fricchettone - usciti dal mulino imbastivo una tiritera su come il pregiudizio andrebbe problematizzato: ognuno se non fa male agli altri ha tutta la libertà di vivere come vuole e di vestirsi come gli pare e che, come minimo, quella ragazza avrebbe dovuto perlomeno conoscerla per giudicarla…

Il problema è che nell’ascoltarmi non credevo a nulla di quello che udivo.  

Sabato, 30 Dicembre 2017 16:33

Grazia di Dio 2.0

Per Natale mi hanno giudicato meritevole dell’ultimo libro di Vito Mancuso. Arrivato all’ultimo punto ho avvertito la stessa sensazione che sentivo da ragazzo quando uscivo da messa confessato e comunicato, tutto pulito e buono; un sentirsi in Grazia di Dio 2.0.

Forse era meglio la prima versione.

Mercoledì, 27 Dicembre 2017 09:49

Nenie

Eccolo che spiega il mondo alle genti, ascoltiamolo:

«Sembra che il mondo è e pure che c’è, invece non è,
 che esista e anche sussista ma è solo apparenza,
pare che avvenga e pure che accada ma è tutta illusione.»

Alle giaculatorie che tutto inceneriscono permane indenne solo lui che le proclama. Un po’ ingenuo e poco elegante.

Sabato, 23 Dicembre 2017 11:51

Natale

Natale 1962. Boschetti prealpini, bande con le fionde. Basso di statura e magro non mi piaceva tirare sassi ai nemici, preferivo fare lo stregone. Quando la banda catturava un nemico ordinavo di tenerlo fermo, così potevo pungerlo con le ortiche e impiastrarlo con l’intruglio d’acetosella. Era bello vedere il corpo del prigioniero diventare rosso e verde, un piacere intimo di una qualità precisa. Quel piacere era la bussola, la vocazione.

Natale 2017. Macchia mediterranea, luce, pietre. Basso di statura e piuttosto in carne non ho nemici e non tiro sassi, mi piace osservare, raccogliere e trasformare piante selvatiche, anche l’ortica e l’acetosella. Quel piacere è la bussola, la vocazione.

Giovedì, 21 Dicembre 2017 18:08

La patata bollente

Passavo davanti alla cappella dell’ospedale mentre andavo spedito verso l'urologia, ma attratto da due suorine rallentavo. Quella giovane diceva all'anziana: « Grazie di cuore per tutto quello che ci ha donato! » e l’altra: « Vi ho dato soltanto quello che ho ricevuto! ».

Si rimpallavano ogni possibilità di valore individuale e di merito personale come una patata bollente, da quelle parti di autorale si riconoscono perlopiù colpe e difetti. Niente di grave, non dicevano per davvero, il tono era enfatico ma formale, manierato come il portale barocco della cappella.

Sabato, 16 Dicembre 2017 10:54

Il Responso

Sotto al sambuco ho seppellito Filippo, gattone avvelenato dal diserbante che spruzza il vicino e nel porlo nella fossa gli ho detto: «Mi dispiace, ma siamo tutti nella stessa barca e a breve qualcuno sotterrerà me».

Mi ha risposto: «Tutto a posto, va bene così, per me e per te», tanto autorevole e risolto che se un qualche dio l’avesse riportato in vita l’avrebbe avvertito molesto.

Venerdì, 15 Dicembre 2017 14:01

Involucri

L’erborista, se non brocco, più che alle piante è attento ai principi attivi che ci sono dentro, così se montanaro utilizzerà l’arbutina -antisettico delle vie urinarie- contenuta nell’uva ursina della brughiera, se triestino l’erica del Carso e se meridionale quella nel corbezzolo sotto casa, piante tanto diverse quanto identiche nel veicolare l'arbutina che a lui serve.

Processo che somiglia al tassello per testare l’anguria, dove conta il livello di penetrazione mica il punto d'incisione. Incaponirsi sul pensiero orientale contrapponendolo a quello occidentale, insistere su quello erudito differenziandolo dal popolare, attardarsi su quello classico anteponendolo al moderno, o separare gli atei dai religiosi, è fermarsi alla buccia.

Martedì, 12 Dicembre 2017 11:08

Bruta evidenza?

 

 

 

 

 

 

 

 

Sotto una istantanea di accadimento reale, d’evento oggettivo irreversibile, d’incontestabile verità storica:



mentre questo è un fotogramma di artefatto fantasioso:

Raffrontando pregnanza, potenza e universalità, espresse dalle due immagini non resta che concludere: aveva ragione Nietzsche a contestare l' “idolatria del fatto”.

In fin dei conti il primato del “è lì!” o del suo opposto, sono ingenui pregiudizi ontologici e metafisici non problematizzati, come tali tutti da confermare o correggere.

Giovedì, 07 Dicembre 2017 12:59

Onnipotenza & Impotenza S.p.A.

Da poco in pensione mi sto reinventando come tanti giovani in cerca di un loro posto nel mondo.

Non ho sogni da realizzare ma da accordare ciò che mi piace con ciò che è possibile e vantaggioso, dunque sovranità limitata, grado che ci salva da deliri di onnipotenza ma anche da quelli d’impotenza.

Mercoledì, 06 Dicembre 2017 15:32

Scatto di livello

Chi frigna per nonnulla e chi permane tosto in eventi funesti, tra i due gradi di tolleranza differenti livelli (e scatti di livello) determinati dal DNA della persona, libertà e volontà, vicissitudini storiche, esistenziali e ambientali.

Come chi ottiene la laurea in un anno col Cepu, qualcuno[1] senza aspettare lezioni elargite da disgrazie preferisce bypassare i gradi intermedi per insediarsi, per così dire preventivamente, al livello più tosto. Nell’optare per la sfera pessimistica e dolorosa non so che laurea ottengano, però è una strategia di vita più che dignitosa: anche se non incapperanno in personali dolori estremi l’opera di preparazione e prevenzione risulterà comunque vantaggiosa universalizzandoli come soggetti, visto l'onnipervadente imperversare della sofferenza in questo mondo[2].

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1 Buddha, Leopardi, Schopenhauer…
2 L’uomo più felice del mondo probabilmente è un deficiente.

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