BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Bruno Vergani

Bruno Vergani

Radiografie appese a un filo. Condivisione di un percorso artistico, davanti al baratro con angoscia parzialmente controllata.

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Mercoledì, 03 Gennaio 2018 10:19

Imbrigliamento metafisico

La natura è regolare funzionamento e se Dio coincidesse, pari, pari, con essa sarebbe un povero Dio, così impotente da non poter cambiare idea.

Inutile speculazione da medioevo? Aggiorniamo:

la natura è regolare funzionamento e se coincidessi, pari, pari, con essa sarei un povero uomo, così impotente da non poter cambiare idea, raccontare storie, alzarmi storto.

Martedì, 02 Gennaio 2018 18:33

Esercizio

Facile vedere per qualche secondo il mondo come un gatto, basta omettersi e stare in pura presa diretta in ciò che adesso abbiamo davanti.

Stato strano, una sorta di altro regno: non è atto di pensiero, neppure psichico e manco materico.

Non so se faccia bene.

Martedì, 02 Gennaio 2018 11:24

Stili antropologici

Dalle nostre parti il modello Superuomo è sperimentabile a tratti e solo in grado minimo attraverso alte dosi di Primitivo di Manduria.

E' che siamo più portati a quello Don Chisciotte che sogna un mondo impossibile percorrendo strade impraticabili, anche se ci viene meglio quello Sancho Panza che con buon senso si conforma a ciò che passa il convento.

Per fare l'originale avevo collaudato il modello platonico che preferiscei subire una ingiustizia piuttosto che commetterla, malconcio sto optando per quello dell'Eremita.

Domenica, 31 Dicembre 2017 11:18

Forza cieca

Caso puro. Orfani di eroi non ci resta che narrare l’iniziativa di un qualche Regista occulto così da ringraziarlo o bestemmiarlo, oppure l'indagare con moderna razionalità le cause degli eventi per imbrigliarne la potenza cieca. 

Strategia, quest'ultima, efficace per i già fortunati, per i già sventurati meglio l'altra.

Sabato, 30 Dicembre 2017 17:36

Scissione

Dal mugnaio era entrata una fricchettona DOC di quelle vestite anni ’70, dalle mie parti ci sono ancora i mugnai e i fricchettoni. Siccome mia moglie le aveva tirato un’occhiata fulminante - ognuno ha la moglie che ha e alla mia stanno sul cazzo le fricchettone - usciti dal mulino imbastivo una tiritera su come il pregiudizio andrebbe problematizzato: ognuno se non fa male agli altri ha tutta la libertà di vivere come vuole e di vestirsi come gli pare e che, come minimo, quella ragazza avrebbe dovuto perlomeno conoscerla per giudicarla…

Il problema è che nell’ascoltarmi non credevo a nulla di quello che udivo.  

Sabato, 30 Dicembre 2017 16:33

Grazia di Dio 2.0

Per Natale mi hanno giudicato meritevole dell’ultimo libro di Vito Mancuso. Arrivato all’ultimo punto ho avvertito la stessa sensazione che sentivo da ragazzo quando uscivo da messa confessato e comunicato, tutto pulito e buono; un sentirsi in Grazia di Dio 2.0.

Forse era meglio la prima versione.

Mercoledì, 27 Dicembre 2017 09:49

Nenie

Eccolo che spiega il mondo alle genti, ascoltiamolo:

«Sembra che il mondo è e pure che c’è, invece non è,
 che esista e anche sussista ma è solo apparenza,
pare che avvenga e pure che accada ma è tutta illusione.»

Alle giaculatorie che tutto inceneriscono permane indenne solo lui che le proclama. Un po’ ingenuo e poco elegante.

Sabato, 23 Dicembre 2017 11:51

Natale

Natale 1962. Boschetti prealpini, bande con le fionde. Basso di statura e magro non mi piaceva tirare sassi ai nemici, preferivo fare lo stregone. Quando la banda catturava un nemico ordinavo di tenerlo fermo, così potevo pungerlo con le ortiche e impiastrarlo con l’intruglio d’acetosella. Era bello vedere il corpo del prigioniero diventare rosso e verde, un piacere intimo di una qualità precisa. Quel piacere era la bussola, la vocazione.

Natale 2017. Macchia mediterranea, luce, pietre. Basso di statura e piuttosto in carne non ho nemici e non tiro sassi, mi piace osservare, raccogliere e trasformare piante selvatiche, anche l’ortica e l’acetosella. Quel piacere è la bussola, la vocazione.

Giovedì, 21 Dicembre 2017 18:08

La patata bollente

Passavo davanti alla cappella dell’ospedale mentre andavo spedito verso l'urologia, ma attratto da due suorine rallentavo. Quella giovane diceva all'anziana: « Grazie di cuore per tutto quello che ci ha donato! » e l’altra: « Vi ho dato soltanto quello che ho ricevuto! ».

Si rimpallavano ogni possibilità di valore individuale e di merito personale come una patata bollente, da quelle parti di autorale si riconoscono perlopiù colpe e difetti. Niente di grave, non dicevano per davvero, il tono era enfatico ma formale, manierato come il portale barocco della cappella.

Sabato, 16 Dicembre 2017 10:54

Il Responso

Sotto al sambuco ho seppellito Filippo, gattone avvelenato dal diserbante che spruzza il vicino e nel porlo nella fossa gli ho detto: «Mi dispiace, ma siamo tutti nella stessa barca e a breve qualcuno sotterrerà me».

Mi ha risposto: «Tutto a posto, va bene così, per me e per te», tanto autorevole e risolto che se un qualche dio l’avesse riportato in vita l’avrebbe avvertito molesto.

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