Il Responso
Sotto al sambuco ho seppellito Filippo, gattone avvelenato dal diserbante che spruzza il vicino e nel porlo nella fossa gli ho detto: «Mi dispiace, ma siamo tutti nella stessa barca e a breve qualcuno sotterrerà me».
Mi ha risposto: «Tutto a posto, va bene così, per me e per te», tanto autorevole e risolto che se un qualche dio l’avesse riportato in vita l’avrebbe avvertito molesto.
Involucri
L’erborista, se non brocco, più che alle piante è attento ai principi attivi che ci sono dentro, così se montanaro utilizzerà l’arbutina -antisettico delle vie urinarie- contenuta nell’uva ursina della brughiera, se triestino l’erica del Carso e se meridionale quella nel corbezzolo sotto casa, piante tanto diverse quanto identiche nel veicolare l'arbutina che a lui serve.
Processo che somiglia al tassello per testare l’anguria, dove conta il livello di penetrazione mica il punto d'incisione. Incaponirsi sul pensiero orientale contrapponendolo a quello occidentale, insistere su quello erudito differenziandolo dal popolare, attardarsi su quello classico anteponendolo al moderno, o separare gli atei dai religiosi, è fermarsi alla buccia.
Bruta evidenza?
Sotto una istantanea di accadimento reale, d’evento oggettivo irreversibile, d’incontestabile verità storica:
mentre questo è un fotogramma di artefatto fantasioso:
Raffrontando pregnanza, potenza e universalità, espresse dalle due immagini non resta che concludere: aveva ragione Nietzsche a contestare l' “idolatria del fatto”.
In fin dei conti il primato del “è lì!” o del suo opposto, sono ingenui pregiudizi ontologici e metafisici non problematizzati, come tali tutti da confermare o correggere.
Onnipotenza & Impotenza S.p.A.
Da poco in pensione mi sto reinventando come tanti giovani in cerca di un loro posto nel mondo.
Non ho sogni da realizzare ma da accordare ciò che mi piace con ciò che è possibile e vantaggioso, dunque sovranità limitata, grado che ci salva da deliri di onnipotenza ma anche da quelli d’impotenza.
Scatto di livello
Chi frigna per nonnulla e chi permane tosto in eventi funesti, tra i due gradi di tolleranza differenti livelli (e scatti di livello) determinati dal DNA della persona, libertà e volontà, vicissitudini storiche, esistenziali e ambientali.
Come chi ottiene la laurea in un anno col Cepu, qualcuno[1] senza aspettare lezioni elargite da disgrazie preferisce bypassare i gradi intermedi per insediarsi, per così dire preventivamente, al livello più tosto. Nell’optare per la sfera pessimistica e dolorosa non so che laurea ottengano, però è una strategia di vita più che dignitosa: anche se non incapperanno in personali dolori estremi l’opera di preparazione e prevenzione risulterà comunque vantaggiosa universalizzandoli come soggetti, visto l'onnipervadente imperversare della sofferenza in questo mondo[2].
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1 Buddha, Leopardi, Schopenhauer…
2 L’uomo più felice del mondo probabilmente è un deficiente.
Basic
C’è pensare logico, estetico, etico, meditativo; pensiero che ricorda, considera, pondera, individua, inventa; pensieri che si mischiano, che si collegano (connettere); pensiero che verifica e pensiero inferenziale, c’è anche il pensiero riflessivo che pensa se stesso, ma prima di tutto questo operare ci sarebbe da indagare l’accadimento spontaneo di ogni mattina quando al risveglio sorge - chissà da dove? - il pensiero primario “Sono”, senza nome, tempo, qualità e attributi, dura un attimo ma accade seguito dal pensiero “Sono io” e da qui tutti gli altri pensieri.
Forse ‘sta strana cosa non è neppure un pensiero; da dove, come e perché si attiva? Dicono che questo evento basic quanto assoluto e necessario, sia prodotto dall’attività cerebrale, ma può anche darsi che, in qualche maniera, non sia il prodotto ma il motore[1].
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1 Io sono colui che sono (Esodo); “Percezione immanente” (Husserl); Volontà-impulso-prepotente (Schopenhauer).
Ipostasi
Sono amico di italiani e di una ventina di extracomunitari, conosco bene anche cinque carabinieri e tre preti, ma “Gli italiani”, “Gli extracomunitari”, “I Carabinieri” e “I Preti” non li ho mai visti.
Lode all’imprevisto
Esercizio: riscrivere in mezz’ora Imagine di Lennon ficcandoci dentro ciò che desideriamo per noi e per tutti, certi che si realizzerà appieno e per sempre.
Dopo due minuti e tre desideri ci si sentirà un po’ deficienti (provare per credere) e insistendo (sconsiglio) farà irruzione un senso di stasi, forse di noia, anzi di nausea o meglio di angoscia.
Se fossi un dio, di tanto, in tanto, regalerei ai beati che riposano in eterno nella luce perpetua un qualche imprevisto.
Sulla solitudine
Ci sono eremiti che vivono appieno l’universo, la natura, la storia delle civiltà, il valoroso pensiero di chi li ha preceduti e compagnoni che si ammassano in armadi a muro.
Ascensione
Invece di stare costretto in quell’ufficio con quelle persone avrei preferito trovarmi altrove per fare tutt’altro con altri. Non so perché ma all’improvviso ho dato i numeri: 36, 102* e sono balzato in un altro regno, là ho visto ciò che appena prima mi appariva massiccio e universalmente cupo bega da cortile.
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* Ruminando mentalmente i Frammenti 36 e 102 di Eraclito:
«La morte per le anime è divenire acqua, la morte per l’acqua divenire terra, e dalla terra si genera l’acqua, e dall’acqua l’anima» (frammento 36).
«Per il dio tutto è bello, buono e giusto, gli uomini invece ritengono giusta una cosa, ingiusta l’altra» (frammento 102).