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Giovedì, 13 Ottobre 2022 15:21

Io e appartenenza

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Se qualcuno non avesse trovato i gemelli sotto alla lupa starebbero ancora là a ululare, per conoscerci persone abbiamo il bisogno vitale di appartenere alla comunità umana. La cosa strana, per certi versi miracolosa, è che questa continua interconnessione costitutiva tra singole unità psichiche, invece di produrre individui sempre più standardizzati e uniformi, perché miscelandosi stemperano vicendevolmente le proprie singolarità, genera al contrario precise individualità, tutte uniche e sempre differenti.

Che si oppone a questo processo producendo disastri è evidentemente l’individualismo personale, ma l’individualismo di gruppo non è meno deleterio. Con individualismo di gruppo intendo quel processo psichico che accade a chi si affilia a certi fondamentalismi, dalle mafie alle sette religiose. Gruppi che sfruttando l’innata potente tendenza d'affidarsi all’Altro, la pervertono spingendo a identificare l’io del partecipante con il gruppo di appartenenza, fino al punto che quell’io si trasformi in un noi [1]. Un (piccolo) noi al posto dell’io, ma in questo essere gruppo invece d’essere qualcuno non si è più nessuno e nessuno è, purtroppo, capace di tutto; se io non esisto anche l’altro non esiste e se gli spacco i denti manco mi accorgo.

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1 «L’individuo ha rapporto con Dio solo attraverso il suo popolo, la sua tribù, la sua casta, attraverso appunto la sua appartenenza ad una collettività. Da un punto di vista psicologico si tratta qui di uno stadio iniziale dell’evoluzione umana o religiosa, cioè di una religiosità del noi, di impronta primitiva, in cui il singolo non esiste ancora affatto come individuo autonomo. Questo stadio evolutivo viene definito da C.G. Jung, con l’impiego di un termine dello studioso delle religioni Lévy-Bruhl, come quello della "participation mystique". Ciò significa che si tratta di una partecipazione pre-personale e pre-individuale di ciascuno al tutto». (Hanna Wolff , Vino nuovo - Otri vecchi, il problema d'identità del cristianesimo alla luce della psicologia del profondo).

Ultima modifica il Giovedì, 13 Ottobre 2022 16:28
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