BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Sabato, 17 Dicembre 2016 12:56

Psicojukebox

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Macchina protesi umana: dalla leva al tornio, dalla ruota alla valvola aortica artificiale. In tale allacciamento uomo-macchina l’acme è verosimilmente espresso dallo strumento musicale (oggetto) attivato da mano e/o respiro d’uomo (soggetto), allacciamento oltre che fisico anche psichico e spirituale. Va inoltre osservato che tale netta distinzione tra soggetto e oggetto è, nel caso di specie, tutta da chiarire, in quando risulta già verosimile che un percussionista preistorico eseguiva su “suggerimento” dell’oggetto che percuoteva: lui agiva e quello (l’oggetto) rispondeva a “modo suo” influenzando l’azione dell’esecutore, e nella scrittura del "pezzo", e nell'esecuzione.

Con il passaggio dalla scrittura della musica concreta a quella elettronica e digitale, con campionamento e multicampionamento (polifonia), moduli di sintesi, memoria, sequencer multitraccia, supervisione del sistema operativo, riproduzioni cicliche (loop) di suoni concreti o di sintesi, la distinzione tra soggetto uomo e oggetto macchina appare ancora più labile e nebulosa. In tale caso di scrittura musicale fino a che punto il nucleo formativo della struttura e costitutivo della frase permane solo e sempre squisitamente umano o adempie, invece, alle funzioni intrinseche della macchina, che pertanto diverrebbe autrice dell’opera, o perlomeno coautrice?

Non ho competenze ma se fossi un epistemologo della complessità[1] indagherei da queste parti.

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1 L'antropologo e lo psicologo andrebbero bene per analizzare il feticismo per una Fender, differente problematica.

Ultima modifica il Mercoledì, 21 Dicembre 2016 08:46

1 commento

  • Link al commento Federico Benetti Mercoledì, 28 Dicembre 2016 08:37 inviato da Federico Benetti

    Ciao Bruno, ad un primo sguardo, l'elettronica potrebbe dare l'illusione di avere vita propria. Ma lo strumento, anche il più sofisticato, non può comporre autonomamente. La tecnologia nella musica ha raggiunto livelli straordinari: con l'elettronica si può licenziare un'orchestra di 50 maestri e al suo posto fare eseguire la sinfonia numero 9 di Beethoven ad una sola tastiera; con l'elettronica si può eseguire “il volo del calabrone” al doppio della velocità; si può perfino resuscitare il defunto John Lennon e farlo cantare nuovamente insieme ai Beatles (quelli rimasti!) ma non credo che il processo creativo possa essere delegato alla macchina. La macchina musicale, anche la più avanzata, come il tronco del percussionista primitivo, se lasciata a sé stessa non suona, figuriamici se avesse il carattere di svegliarsi una mattina con un motivetto in testa e presa dall'ispirazione cominciasse a scrivere una polifonia, improvvisando melodie composite e originali!

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