BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Mercoledì, 20 Gennaio 2016 18:42

Il cielo in una stanza

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Primo piano abitazione, piano terra lavoro. Qui ho scelto di vivere tanto regolare che se condannato a detenzione domiciliare col permesso di lavorare sconterei la pena senza accorgermi. Singolarità che potrebbe costarmi la fuga della moglie, negli ultimi tempi piuttosto tediata dalla mia soddisfazione derivante da movimento di pensiero a corpo fermo, a parte le aspirate di Toscano.

Però anche le monache di clausura sono strane assai, le passionali nel contemplare dalla cella il cielo anelano schiattare per raggiungerlo, le razionali filosofeggiano che anche l'orizzonte fisico più vasto, seppur grande, è recinto che comunque circoscrive. Forse più sano l’ergastolano che indifferente al metafisico non equivoca cella e cielo.

Fuori da situazioni estreme ritengo che il grado di potenza dello stimolo procurato dal viaggio dipenda dai temperamenti: c’è chi considera il Grand Tour indispensabile e chi, con Leonardo Sciascia, irrilevante. Però che fermi o deambulando la soddisfazione provenga da moto di pensiero è vero, per taluni stimolato dal viaggio, per altri dal Tour intorno al tavolo del soggiorno.

Ultima modifica il Giovedì, 21 Gennaio 2016 08:37
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1 commento

  • Link al commento Pietro Giovedì, 21 Gennaio 2016 07:36 inviato da Pietro

    IO viaggio continuamente: ho studio-casa separati solo da una porta scorrevole e mi trasferisco più volte al giorno dall'uno all'altro. Lo stimolo mi viene sia dal viaggio che dal pensiero

    Rapporto

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