BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo
Mercoledì, 07 Dicembre 2016 20:21

Aiòn. Teoria generale del tempo

Scritto da 

Terminata la lettura di «Aiòn. Teoria generale del tempo» monografia filosofica sul Tempo del filosofo Alberto G. Biuso, riassumerei l’opera estrapolando dal Nuovo Testamento (Atti 17,27-28) parafrasando così:
«Affinché cercassero Aiòn, se mai riuscissero a trovarlo come a tastoni, benché egli non sia lontano da ognuno di noi. Poiché in lui viviamo, ci muoviamo e siamo».
Aiòn  - con questo nome la tradizione cosmologica greca personificava-deificava il Tempo - potenza creatrice strutturante tutta la realtà. Concezione, quella di Biuso, che si contrappone al filone della fisica teorica che interpreta il tempo di per sé inesistente, un mero assunto attivato dall’interazione tra oggetti, dei quali almeno uno soggetto abile nel percepirlo, tesi avvalorata anche da numerose concezioni filosofiche orientali e rielaborata, talvolta banalizzata, in ambienti New Age. L’Autore dimostra, invece, il primato metafisico del Tempo - dimostrazione non introduttiva pertanto impegnativa per il lettore non filosofo di professione - prendendo le mosse dalla termodinamica classica, secondo principio - invito il lettore che l’abbia dimenticata a un giro su Wikipedia. Quello che qui ci interessa della termodinamica è il carattere d’irreversibilità come accade nel passaggio di calore da un corpo caldo a uno freddo, fenomeno per cui un sistema fisico muta da uno stato ad un altro evolvendo in progressione (freccia del tempo). Irreversibilità evidente a tutti i sani di testa, digredisco ricordando l’eccezione dei tribunali ecclesiastici abili nell’entrare in un segmento passato di tempo per estrarre chirurgicamente delle cose che ci sono successe dentro, nella fattispecie matrimoni e peccati, per farli sparire.

Una pentola a pressione sopra al fornello acceso sputerà fuori acqua vaporizzata che energica s'espanderà sempre più disordinata (entropia); come se un “regista occulto” ordini con precisione passaggi e direzione plasmando e creando la struttura stessa della materia. Dico regista occulto riferendomi al Tempo per illustrare, a modo mio, ciò che ho compreso della teoria di Biuso, virando dal teoretico alla più elementare osservazione empirica dove l’evento di una mela che ti cade in testa può rivelarsi utile per capire la realtà, beninteso se osservata con straniamento, senza memoria, come se accadimento inedito nell’universo, dunque visto per quello che è, invece che interpretato attraverso il pregiudizio di codifiche acquisite. Perché, dunque, un bicchiere di vetro cadendo dalla mano si spezza sempre in disordinati frantumi e manco una volta per forza autonoma intrinseca - chimica, fisica, atomica - si ricompone ritornando nella mano? Quale forza lo spinge in tale caotica direzione? La domanda non è banale, non solo perché vale per il bicchiere e per l’intero universo, ma perché oltre alla forza di gravità, alle peculiari caratteristiche chimico fisiche dei materiali e ambientali accade una progressione evidentemente procurata da altra, differente, forza, tanto scontata nella sua evidenza da non essere apprezzata. Se tale forza letteralmente creatrice fosse Aiòn ne conseguirebbe che gli enti, tutti gli enti, “sono” ontologicamente, metafisicamente ed esteticamente grazie al Tempo, pertanto come argutamente annota Busio, “e(ve)nti”; per inciso ricordiamo che la materia anche se macroscopicamente ferma microscopicamente - seppur in direzione differente - si muove; a riguardo non possiamo escludere che la Volontà, forza universale onnipervadente come intesa da Schopenhauer, corrisponda al Tempo come illustrato da Biuso.

Superfluo ricordare che il Tempo non è da equivocare con la cosciente percezione che ne abbiamo detta temporalità, di norma misurata attraverso codificati arbitri condivisi, giusto per non perdere il treno o scuocere le tagliatelle. Biuso sviluppa la sua Teoria del Tempo con lealtà epistemologica dialogando con differenti e numerosi punti di vista e discipline, dove coglie perlopiù verità parziali e talvolta ingenue. La scrittura delle 132 pagine è valorosa e condensata, in alcuni passaggi quasi aforistica, quindi da ruminare per poterla assimilare. Libro ricchissimo di stimoli non di rado proficuamente spiazzanti.

Un unico appunto critico con una conseguenza. L’Autore sembra in parte glissare, pur scorgendo l’enigma, sull’evidenza empirica del Soggetto, Homo sapiens sistematizzato da Linneo al pari d’un calamaro seppur con qualche neurone in più nel cranio, invece punto singolarissimo del Reale in quanto capace di dirlo e il libro in oggetto ne è la prova provata. Homo sapiens incidente di percorso tra le galassie o altro? In ogni caso stranissimo precipuo evento tutto da chiarire, non liquidabile con l’ipotesi d’irrisolte smisurate ferite antropocentriche, in alternativa la gloria dell’inorganico, mai sofferente in quanto non senziente, forse Aiòn ha il potere di creare di meglio della catatonica, autistica e incosciente lava nera.


Alberto Giovanni Biuso
Aión. Teoria generale del tempo
Villaggio Maori Edizioni
Catania 2016
Collana Ellissi, 7

Ultima modifica il Lunedì, 19 Dicembre 2016 12:23

1 commento

  • Link al commento Pietro Spalla Giovedì, 08 Dicembre 2016 09:55 inviato da Pietro Spalla

    Io spero che ci sarà sempre qualcuno poco sano di mente che sospetti, come me, che la freccia del tempo non proceda con i paraocchi, sempre diritta davanti a sé, dimentica dei suoi esordi e del suo percorso passato. Mi piace pensare ad un progressione del tempo come a spirale, che pur procedendo con passo deciso in avanti, recuperi e riutilizzi sempre i suoi inizi - consapevole che a questi deve tutto - un po’ come la palla di neve di Bergson che rotola arricchendosi sempre di nuovi contenuti ma che si accresce stratificandoli, che è costituita dal suo passato, dal suo presente che tutto questo passato conserva e, ovviamente, dal suo procedere verso il futuro. Certo se poi arriviamo a pensare ad un tempo addirittura ciclico che ripropone continuamente l'antico per fecondarlo con contenuti sempre inediti e per ricrearlo incessantemente - tipo un respiro cosmico - allora la nostra follia si fa più evidente … Rispetto i sani di mente (specie se voglio a loro bene come a Bruno Vergani e ad Alberto Biuso) e la loro freccia del tempo però sospetto che, se avessero un respiro più…lungo, dico alla lettera: se la loro inspirazione durasse quindici miliardi di anni, forse crederebbero in una espansione irreversibile del loro torace e non sospetterebbero che poi sopraggiungerebbe un’espirazione di altri quindici miliardi di anni ...e magari non si accorgerebbero che è proprio questo ritmo ciclico del loro respiro a mantenerli in vita.
    E però, alla faccia del principio di non contraddizione di aristotelica ed antipatica memoria, il libro di Alberto Biuso è piaciuto molto pure a me (sono stato tra i primissimi a leggerlo: modestia a parte me lo ha affettuosamente regalato fresco di stampa).

    Rapporto

Lascia un commento

Copyright ©2012 brunovergani.it • Tutti i diritti riservati