Le genealogie bibliche e quelle dei vangeli appaiono piuttosto forzate, ampollose e allegoriche; sfilze interminabili di nomi propri probabilmente elencati strumentalmente nell’intento di supportare, giustificare, armonizzare, artificialità di dottrine postume.
Eppure in quel singolare attardarsi nello stilare strani nomi in conseguente successione -pratica per nulla confinabile alla tradizione giudaico cristiana, bensì universale- c’è qualcosa di cruciale insita nell’umana natura: per essere protagonisti occorre diretta e consapevole connessione a nuclei ancestrali originari, perché senza storia c’è individuo ma non c’è soggetto.