BLOG DI BRUNO VERGANI

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Martedì, 15 Maggio 2012 11:37

Giardini mediterranei

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Per realizzarli occorre vivere in zone temperate, negli ultimi decenni ne ho implementati alcuni, meglio farli a novembre così si evita di irrigare.

Per un duecento metri quadri si acquistano da vivaisti 10 piante per specie di Salvia, Lavanda, Rosmarino, Lentisco e Terebinto che sono dei pistacchi selvatici, Echium, Timo capitatum e serpillo, Viburno e qualche Frassino ornello.

Cisti vari, Elicriso italicum e la Phlomis herba venti non è facile trovarle dai vivaisti, piante troppo povere non meritevoli di mercato che si potranno agilmente sradicare ai bordi delle strade contigue alla macchia mediterranea, così non verranno schiacciate dalle auto. 

Si piantano a capocchia nello spazio prescelto non curanti che siano troppo vicine e il giardino prenderà consistenza. L’artificio all’inizio c’è, poi tutto accadrà spontaneo: qualche pianta seccherà altre esploderanno in vegetazione. L’anno dopo, mentre il mondo si preoccupa, si passeggerà in mezzo. Finito il giro si avrà l'impressione di aver ricevuto notizie rassicuranti. Antipolitica? Per nulla.

 

Ultima modifica il Martedì, 15 Maggio 2012 16:43
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3 commenti

  • Link al commento Augusto Cavadi Martedì, 15 Maggio 2012 12:20 inviato da Augusto Cavadi

    La vita è sempre più forte della morte. La vita vegetale come la vita spirituale: ecco ciò che ci esonera dalla disperazione, mio fraterno amico Bruno.

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  • Link al commento Delia Martedì, 15 Maggio 2012 13:41 inviato da Delia

    Mi sembra un'ottima ricetta per la resistenza psico-spirituale! Se si ha la pazienza di mattersi un pò ai bordi degli eventi, accostato alle piante, ai profumi, ai colori, si può capire che questo momento è parte di un brutto ciclo, che si può imparare anche dalla crisi profonda (e non parlo di economia, per parlare di quello qualcuno si faccia un giretto nei villaggi africani sperduti...), sentirsi dentro il fiume e allo stesso tempo protetti. Questo solo se c'èe Madre Natura a sorreggerti.

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  • Link al commento matilde cesaro Martedì, 15 Maggio 2012 14:54 inviato da matilde cesaro

    Da anni più nessuno si è occupato del giardino.
    Eppure
    quest'anno – maggio, giugno – è rifiorito da solo,
    è divampato tutto fino all'inferriata – mille rose,
    mille garofani, mille gerani, mille piselli odorosi –
    viola, arancione, verde, rosso e giallo,
    colori... tanto che la donna uscì
    di nuovo
    a dare l'acqua col suo vecchio annaffiatoio
    di nuovo bella,
    serena, con una convinzione indefinibile.
    E il giardino
    la nascose fino alle spalle, l'abbracciò,
    la conquistò tutta;
    la sollevò tra le sue braccia. E allora, a mezzogiorno
    in punto, vedemmo
    il giardino e la donna con l'annaffiatoio
    ascendere al cielo
    e mentre guardavamo in alto, alcune gocce
    dell'annaffiatoio
    ci caddero dolcemente sulle guance, sul mento,
    sulle labbra.

    Ghiannis Ritsos

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