BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Bruno Vergani

Bruno Vergani

Radiografie appese a un filo. Condivisione di un percorso artistico, davanti al baratro con angoscia parzialmente controllata.

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Mercoledì, 27 Luglio 2016 09:27

Genesi 2.0

«Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò.»

Bionda, alta, bella, gonna lunga e scarpe basse. Articolazioni in titanio, faccia in silicone e plastiche ecologiche, capelli veri di una qualche ucraina.

Lui mica se la scopava, lui della bambola si era innamorato. L’aveva pagata trentaseimila dollari e poi consacrata con un bacio implementandole l’anima. Madonna barocca da sposare in chiesa.

Martedì, 26 Luglio 2016 14:03

Epitaffio del giorno

Riporto Montaigne che cita Lucano che sintetizza la concezione dello stare al mondo di Catone il Giovane; il giro è lungo ma ne val la pena:

« Conservare la misura, rispettare il limite e seguire la natura. »

Domani non lo so ma se schiatto adesso mi andrebbe bene per epitaffio, anche se c’è da lavorarci: misura, limite, natura, mica sono lemmi univoci.

Domenica, 24 Luglio 2016 10:34

Miseria e provincialismo

La mattina un impiego sottopagato, nel pomeriggio qualche ora in nero come tuttofare e la sera lì a inventare strategie per procrastinarne il pagamento delle bollette sparse sul tavolo della cucina. Quando vivere per davvero? Poi inaspettati 26.000 euro dall’assicurazione, per quella volta che il camion della nettezza urbana gli aveva rotto la tibia nel far retromarcia,
così investiti:
1.470 vacanza a Gardaland;
3.000 televisore grande quasi come uno schermo cinematografico;
14.500 Giulietta usata turbo rossa;
2.650 vasca idromassaggio turbo azzurra;
2.980 vestiti griffati;
1.400 minimoto per il bambino.
Alla miseria ci si affeziona.

Poi, variante della miseria, c’è il provincialismo. Forma di povertà sovente col portafoglio pieno, che di norma imperversa in chi ha raggiunto notorietà, successo e dominio su qualcun altro, per mera casualità e sotterfugi. Brutta condizione in quanto la corte che l’attornia l’osannerà a prescindere dal suo valore reale; per emanciparsi da tale pericolosa condizione Montaigne consigliava di mettere il principe su un cavallo che, per sua natura, disarciona il figlio del re come il figlio del facchino.

Facile diagnosticare il provincialismo: quando la spesa del protagonista per vacanze di lusso supera quella dell’imprendere e quella sperperata per giretti in yacht, esclusivi quanto dozzinali eseguiti senza avvertire un monito intimo di sana noia, oltrepassa quella per lo studio così da nobilitarsi avendone tempo e possibilità, è provincialismo. La barca a vela e lo champagne sono invece permessi, si permane signori universali e non pirla provinciali a condizione che la barca sia governata dal proprietario e lo champagne alternato a vini nostrani.

Voglio dire che in fin dei conti prima che faccenda morale è questione estetica, c’è chi col portafoglio vuoto o pieno trova piacere nel leggere Kierkegaard attento ai prossimi e chi invece prova completa soddisfazione nel farsi massaggiare i glutei flosci in qualche SPA. Struttura originaria probabilmente immodificabile, forse pirlotti un po’ si nasce, sicuramente lo si diventa a oltranza nei primissimi anni d’esistenza.

Sabato, 23 Luglio 2016 09:52

18enne di periferia

Strage di Monaco. Ancora oscuro il movente? Mi torna alla mente l’etica dell’individualismo possessivo (Luigi Lombardi Vallauri) imperversante nelle società “evolute”, quella che cerca consolazione nella notorietà[1], riscatto nel successo, piacere nel potere come violento illimitato dominio sull'altro, invece della misurata sovranità frutto del personale sano pensare, preferibilmente in buona compagnia.[2] Dominio che prima ha subìto e poi, distillandolo nell'alambicco di un estatico Assoluto, reso amplificato al mittente - perversamente, eppure coerentemente[3] - nella sua essenza concentrata.

All’interno del paradigma dell'individualismo possessivo quel povero diavolo, dopodutto, ha eseguito un “buon” lavoro, chierichetto osservante asservito alla perversa messa.

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1 nel caso di specie famoso per un quarto d'ora (Warhol).
2 per dirla alla Udo Gümpel: «Umanità e Legalità e intelligenza.»
3 «Il male è la sola forma di bene che un essere disperato può compiere.» (Silvano Agosti)

 

 

Venerdì, 22 Luglio 2016 08:42

Sol dell’avvenire?

Com’è che gli insetti progrediscono spontanei indifferenti ad interventi tecnologici su larga scala e all’istruzione di massa?
Che dire dello scostamento di un qualsiasi notiziario del luglio 2016 da Imagine di Lennon, da I have a dream di King , dal Sol dell’Avvenire, dal Manifesto Futurista, dal religioso indice ritto verso terre promesse e nell’altra mano la fiaccola della speranza?  

Tutto sommato è stato più lucido e pure più sano Lutero quando misurato affermava: «Anche se sapessi che domani dovesse arrivare la fine del mondo, io pianterei un albero di mele.»

Mercoledì, 20 Luglio 2016 19:14

Sangue e titanio

Da una goccia di sperma essenza di una bistecca e una mela mangiata da mio padre ero diventato feto e poi spontaneamente uomo. Oggi mi hanno impiantato un paio di denti in ceramica e titanio meglio degli originali caduti per il fumo rovente del Toscano extravecchio.

Piccola cosa due pezzettini d’osso ma,  siccome chi è fedele nel poco è fedele anche nel molto, non è escluso che potrebbero rifarmi tutto quanto. E i pensieri? Quelli sono i più facili da impiantare ne ho già dentro fin troppi non miei e non tutti buoni. E l’io? Anche quello si produce senza problemi, qualcuno ne ha addirittura tre e pure quattro.

Alla fine indenne dal grande funzionamento fagocitante la personale identità rimane soltanto la facoltà di pensare; che strano accadimento che da un organo gelatinoso dentro il cranio escano concetti. Però qualcuno dice che anche per questo l’iPod funziona meglio, dopotutto riguardo cercare-trovare, memorizzare e far di conto è proprio così, ma per l’abilità di inedito concettualizzare fluttuante siamo ancora meglio noi. E poi l’iPod manco s’incazza.

Sabato, 16 Luglio 2016 10:32

Previsione

«Nella casa del Padre mio vi sono molti posti» (Giov 14,2)

Mi andrebbe bene in un qualsiasi letto anche d’ospedale, pure per terra, preferibilmente solo come mi hanno insegnato i gatti, a occhi aperti o nel sonno profondo. Ovunque sarò prevedo di schiattare vedendo le colline della Brianza con dietro il profilo delle Prealpi, immagine primeva che mi aveva coinvolto da bambino, un posto serio da dove arrivava il vento. Mentre il cuore si fermerà ci entrerò dentro con piacere per aggiustare un qualche arretrato e forse iniziare lavori inediti.

Chissà se chi nato a Manhattan schiatta fondendosi in un grattacielo? Non possiamo escludere che qualcuno veda un cavatappi, più probabile un campanile o una faccia, ma di solito sono montagne, mare, paesaggi di natura.

Giovedì, 14 Luglio 2016 18:34

Etica

Tra le numerose proficue nozioni quella che più mi è stata utile in Etica. Idee semplici per orientarsi di Augusto Cavadi, (Aracne, collana Paidea) è che tutti hanno un’etica, dall’idealista al perfido edonista, dal qualunquista al militante impegnato, in quanto il comportamento è consequenziale a specifiche ontologie, concezioni, idee e visioni, seppur talvolta inconsapevoli comunque sempre presenti, effettive e precise.

Individuare e indagare tali concezione è, dunque, cruciale perché lì alberga, nel bene e nel male, il mandante di qualsiasi scelta e il regista di ogni condotta.

Poi c’è pure l’incoerenza, problema minore e risolvibile, anzi in taluni casi - per quanto suesposto - una vera e propria benedizione.

Giovedì, 14 Luglio 2016 09:59

Fumo sull'acqua

Per quelli della mia generazione tra gli accadimenti ben incistati nell'apparato psicosomatico c’è il riff di quattro note in scala blues di “Smoke on the Water” dei Deep Purple. Siccome in queste faccende variabili minime possono rivelarsi cruciali, per essere precisi il ritornello collettivamente introiettato è quello dalla versione live “Made in Japan.

Il pezzo è stato ed è celebrato da numerosi gruppi in differenti versioni con una costante singolare: nel tentativo di farlo riaccadere nella sua essenza ortodossa si tende, perlopiù inconsapevolmente, a velocizzarlo amplificandone volume ed esagerando la distorsione, basta e avanza riascoltare la versione di “Made in Japan” per rendersi conto di quanto sia rispetto alle imitazioni più sobria e misurata, lenta e arrancante, beninteso nel canone hard.

Il quid caratterizzante il pezzo non albergava, dunque, nel volume e neppure nella distorsione ma nella semplicità della melodia e nella precisione e misura dell'esecuzione.  
Distorsione del fumo sull’acqua di parodie e caricature rispetto all'originale che mica vale solo per l'hard rock: Gesù di Nazareth/Chiesa cattolica; Marx/socialismo reale; Nietzsche/nazionalsocialismo…

Mercoledì, 13 Luglio 2016 11:47

Sequenze e frequenze

Tutt’intorno al disastro ferroviario le cicale friniscono indifferenti come fossero immortali.

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