BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo
Sabato, 29 Settembre 2018 18:31

L’umano mistero

Per semplificare e accelerare il processo ecumenico un modo efficace potrebbe essere quello di esaminare le biografie degli appartenenti alle differenti confessioni cristiane. Si osserverà che nessuno, ad eccezione di qualche scompensato, si è munito di un catalogo delle chiese cristiane optando a tavolino per questa o per quella, piuttosto l’appartenenza a una particolare confessione si sarà delineata per la contingenza di essere nati in un certo tempo e posto ed aver incontrato delle specifiche persone. E’ come se, a monte, è presente nell’individuo un comune desiderio di sacro e di fede che si declina biograficamente nelle forme che i tempi e i luoghi offrono a ciascuno. Se le cose stanno così la figura del pastore valdese e del monsignore cattolico differiscono quanto un torinese da un perugino, differenza davvero irrilevante. Che li fa simili o diversi è il soggetto che sono, non la confessione di appartenenza e relato milieu.

Il soggetto che sono? Che significa? Qual è il rapporto tra libertà e condizione? Per indagare la faccenda potremmo azzardare la suesposta visione empirica sulle differenti chiese cristiane espandendola a tutti gli uomini credenti, atei e diversamente credenti. Plausibile che «la vera differenza non è fra credenti e non credenti, ma fra pensanti e non pensanti» -cito una frase di Mancuso che citava Martini che citava Bobbio-, tuttavia DNA, famiglia di origine, luogo di nascita e residenza, determinano non poco ogni persona, pensiero personale incluso.

Quanto incidono in percentuale questi prefissati, quanto casuali, algoritmi sul soggetto? Se determinassero la persona per il 100% (qualche genetista arriva ad affermarlo) uno che nasce a Scampia da genitori camorristi nel caso commettesse reato non sarebbe imputabile perché la colpa è del DNA e dell'ambiente, qualcosa non torna la resilienza di Peppino Impastato docet. Se incidessero per l’1% sarebbe davvero ingeneroso per gli svantaggiati e così il rapporto tra umana libertà e contingenze permane un mistero, il mistero.

Pubblicato in Sacro&Profano
Giovedì, 27 Settembre 2018 10:27

Conoscenza corporale

Spollono l’ulivo secolare e l’occhio mi va sull’eucalipto di venti metri mosso dalla tramontana che avevo piantato trent’anni fa alto una spanna, forse un monaco del medioevo mi sta osservando soddisfatto per la manutenzione che sto eseguendo all’ulivo che aveva piantato.

Pubblicato in Erbario
Martedì, 25 Settembre 2018 08:34

Il regime degli algoritmi

Senza riflessione procediamo eseguendo algoritmi, come un foglio Excel programmato dal DNA e dall’ambiente.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Domenica, 23 Settembre 2018 14:38

Problematizzare l’ovvio

Nei pronto soccorso di ogni latitudine i medici di qualsiasi credo e di ogni concezione esistenziale operano, tutti e sempre, per far sopravvivere il paziente. In questo operare affermano che vivere è un valore in sé prescindendo da come si esiste,

ma usciti sani e salvi dal pronto soccorso osserviamo che il valore della nostra vita non sta nell’essere nati e ancora vivi, bensì nel che cosa ce ne facciamo di questo esserci.

Pubblicato in Filosofia di strada
Martedì, 18 Settembre 2018 20:33

Labirinto liturgico dell’avvento perpetuo

Una aspettativa sia soddisfatta che delusa dopo un periodo di appagamento o di sconforto produrrà un'altra aspettanza.

Per uscire dal labirinto di questo perenne avvento senza Natale possiamo tentare con la psicologia, prendendo consapevolezza che le cose che aspettiamo sono nient’altro che un surrogato della Cosa che realmente vogliamo e sciogliere l’equivoco. Si potrebbe anche praticare l’atarassia in stile buddhistico o stoico, con un’ascesi che raggiunga la completa assenza di desiderio. Se troppo faticoso si può perseguire un mix di ruralità e grecità classica, nella pacata rassegnazione che si accontenta di ciò che passa il convento di questo mondo, consapevoli dei limiti della condizione umana.

Nel caso di esito insoddisfacente forse ci rimane un’ultima, ulteriore, possibilità per uscire dal labirinto liturgico dell'avvento perpetuo sprovvisto di Gesù bambino, costatando che i desideri e le aspettative non sempre coincidono: c’è il desiderio che aspetta qualcosa ma, di tutt’altra natura, c’è anche il desiderio che libero ad ogni esito e possesso non aspetta un bel niente e inizia a attivarsi appagato dal suo stesso movimento, insomma lavoro.

Pubblicato in Filosofia di strada
Venerdì, 14 Settembre 2018 09:29

Eden

Nel regno culturale degli umani ognuno ha le sue ragioni e quindi tutti hanno ragione. Ne consegue che se ogni cosa può essere per qualcuno vera e per qualcun altro falsa non è più vero niente.

Anche nella natura -pensiamo agli animali- se ogni individuo ha le proprie ragioni tutti hanno ragione, ma a differenza dei nostri illuminismi antropocentrici nel regno animale se ogni cosa è soggettivamente vera tutto permane comunque vero: è come se nell’animale l’individuale sguardo prospettico, quindi parziale, coincidesse con una visione universale.

Sconveniente che gli uomini emulino i cani per emanciparsi da infantili egocentrismi, ma su questa individualità universale c’è da indagare e anche da imparare, forse è anche per questo che ci piacciono.

Pubblicato in Filosofia di strada
Giovedì, 13 Settembre 2018 17:30

Accanimenti culturali

E’ tutto culturale l’imperativo d’esistere artificialmente a oltranza se una vita, a causa di forza maggiore, è soltanto dolore.

E’ ancora culturale scegliere, sempre con un artificio, di cessare all’istante di esistere perché non ci piace più vivere.

Meglio lasciar fare alla natura favorendone l'andamento, dall'intervento del 118 alla sedazione palliativa profonda, così da assecondare il suo tendere a continuare o a cessare.

Pubblicato in Erbario
Mercoledì, 12 Settembre 2018 19:04

Enti paralleli

Tutto il vivente è costituito da legami d’atomi di carbonio, azoto, idrogeno e ossigeno, raramente zolfo o fosforo. Tutto qui, poche cose che però si combinano in infiniti modi, attraverso peculiari movimenti e conseguenti posizionamenti in differenti tipi di legami.

In fin dei conti questa è anche la cifra esistenziale di ogni uomo:
movimento-posizione-relazione. Impossibile prenderne una manciata, ma costruisce cattedrali e lager.

Pubblicato in Erbario
Martedì, 04 Settembre 2018 15:37

Teobotanica

Anche tralasciando le specie nordiche come l’Abete rosso dell’albero di Natale e le esotiche come il Ficus di Siddhartha, bastano il Melo dell’Eden, le Querce di Mamre di Abramo e le canoniche Palme della domenica prima della Pasqua, per giustificare una nuova specializzazione teologica a indirizzo botanico, così da chiarire una volta per tutte quanto Dio ha creato la natura e quanto l’ha copiata.

Pubblicato in Erbario
Martedì, 04 Settembre 2018 10:18

Movimenti

Probabilmente la maturità avviene quando si migra da sé agli altri espandendosi dal particolare all’universale, passando dall’autobiografia al racconto del mondo, dall’intimismo alla prassi politica, dalla cronaca alla storia.

Interessante osservare che il percorso in direzione opposta, quello introspettivo, conduce alla stessa meta passando dall'intima individualità a vasti e archetipici territori collettivi, dall’emozione personale a territori mitici, da sé all’universo.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi

Copyright ©2012 brunovergani.it • Tutti i diritti riservati