BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Domenica, 20 Gennaio 2019 11:40

A che pro?

Scritto da 

Dall’ancestrale arte rupestre all’iperrealismo odierno gli artisti hanno sempre rappresentato il reale, senza rimuginare ad opera conclusa:

« A che pro? Era meglio l’originale. »

Non solo perché l’artefatto esprime la libertà di scegliere uno specifico pezzo di mondo e il rifarlo di conoscerlo molto meglio rispetto al guardarlo, ma perché quel rifacimento esprime un oltre di senso, quasi che quella materia elaborata e riprodotta possa finalmente dire: « So d’esserci » come se liberata da un incantesimo.

 


Ultima modifica il Lunedì, 21 Gennaio 2019 12:14
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1 commento

  • Link al commento armando caccamo Martedì, 22 Gennaio 2019 06:43 inviato da armando caccamo

    Cosa c'è di meglio del canto degli uccelli? Eppure l'uomo ha voluto creare la musica e il paesaggio dipinto è stato un'esplosione di creatività. Questo, a mio avviso, per dirsi e dire che non c'è niente di "oggettivo" in quello che vediamo e sentiamo, neanche negli "originali". La realtà è solo interpretazione.
    Grazie, Bruno.

    Rapporto

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