Per non sbagliare scelta al prossimo referendum mi sono centellinato, alla larga da opposte tifoserie, il testo di legge costituzionale dal sito della Camera dei deputati, quello integrato con l’utilissimo testo a fronte della Costituzione vigente, scaricabile qui. Il documento destinato alle esigenze di documentazione interna dei parlamentari informa puntualmente della riforma e anche “plasticamente” grazie all’agile comparazione testuale tra l’esistente e il riformato.
Nello svolgersi della lettura le modifiche proposte appaiono numerose, complesse e strutturali, così ho considerato che la personale carenza di competenze giuridiche congrue alla tematica mi precluda, e non poco, una scelta davvero consapevole, dunque libera e giusta; faccende che accadono anche al più erudito e valoroso giurista che, giustamente, chiede assistenza al meccanico competente se con l’auto in panne sulla provinciale.
Ammesso e non concesso di comprendere appieno tutta la riforma, permane ancora l’incapacità di prevederne tutti i benefici e rischi, immediati o futuri, nazionali e internazionali, sociali e personali, specialmente analizzando la riforma costituzionale strettamente intrecciata alla legge elettorale esistente per di più nel prossimo futuro (quando?) in qualche modo (quale?) probabilmente riformata.
Confusione oggettiva e limiti individuali per i quali cerco soluzioni informandomi, ma il punto è che più ci si informa e più la complessità appare tanto articolata, complessa e pure ingarbugliata, da non potersi costringere in un secco “sì” o “no”. Logica e buon senso mi suggeriscono di rispondere sì su un particolare articolo in uno specifico titolo, no in altri, accompagnati da numerosissimi “sì-ma”, “no-però” e pure “si-se”, valutazioni caratterizzanti tutti i sani di testa e pure la struttura dei programmi per computer un minimo funzionanti.
Per il referendum concludo con un deciso no nel metodo prima che nel merito. A che pro infognare una nazione in questo insensato aut aut ?