BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Domenica, 06 Settembre 2015 10:01

Tali e quali

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Ho letto di Guido Mazzoni «I Destini Generali» - Laterza Solaris -, arguta analisi dell’Occidente d’oggi, dove collassate le grandi narrazioni imperversa il monoteismo capitalistico e l’uomo occidentale si arrabatta a sopravvivere insoddisfatto nel tempo presente in un asfittico spazio privato. Insoddisfazione generata dall’equivocare il piacere con il godere.

Spietata l’analisi del Sessantotto che con i suoi motti di egoica fantasia al potere, liberazione sessuale correlata a un edonistico godimento, uccisione metaforica del padre ostacolo al raggiungimento di un paradiso in terra di piccole libertà soggettive, ha - “eterogenesi dei fini” - spianato la strada all’imporsi del capitalismo che credeva combattere.

Oggi di ex sessantottini ce ne sono di differenti tipologie, qualcuno è valoroso, tra questi quelli che si mangiano le mani per aver contribuito, loro malgrado e in buona fede, al processo enucleato da Mazzoni, ma per quanto osservo tra i miei conoscenti e amici i più ne sono inconsapevoli, anche se in qualche modo intuiscono che nella loro storia qualcosa di portante è andato davvero storto. Lo si capisce da come si comportano coi minori, figli o non figli : sovente sono caratterizzati da bacchettoneria fine a se stessa, tali e quali alle autorità che da giovani combattevano. Forse un inconscio tentativo di portare indietro la personale e collettiva storia, così da cancellarla e in qualche modo riscriverla.  

Ultima modifica il Domenica, 06 Settembre 2015 10:09

1 commento

  • Link al commento Bruno Vergani Sabato, 19 Settembre 2015 17:30 inviato da Bruno Vergani

    Ignoro se Mazzoni conosca il pensiero di Del Noce sviluppato quando lui nasceva, in ogni caso la sua attuale analisi del capitalismo, imperversante monoteismo che si è imposto su cattolicesimo e marxismo, coincide precisa.
    Segue uno stralcio d’intervista di Gianni Valente al filosofo Massimo Borghesi, autore del volume «Augusto Del Noce. La legittimazione critica del moderno».

    «La nuova società del benessere [inizio anni Sessanta, nota mia] non aveva più bisogno delle forze religiose per opporsi al comunismo. Il nuovo Occidente era ormai in grado di vincere mediante la dilatazione della società del benessere. Una società segnata dal primato della ragione strumentale, più irreligiosa dell’ateismo comunista, vittoriosa sul terreno stesso del comunismo, quello del materialismo. Nel ’63 quindi Del Noce intuisce, anche alla luce di Rodano, il nuovo avversario della fede nell’era postmarxista. Intravvede cioè il tempo in cui la relativizzazione di ogni ideale viene a incontrarsi con una visione tecnocratica del mondo. È questa prospettiva che gli consente di valorizzare, nel ’75, la lezione di Pier Paolo Pasolini, come del più lucido interprete del nuovo totalitarismo della dissoluzione.»

    Rapporto

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