BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo
Sabato, 07 Agosto 2021 23:19

Risentimento universale

Scritto da 

Il risentimento sociale consiste in un odio impotente verso coloro che sono ciò che si vorrebbe essere, o verso quelli che hanno ciò che si vorrebbe avere. E che fanno i miserabili convinti di meritare di più di ciò che sono e di avere di più di ciò che hanno, se non possono esserlo e averlo?

Nietzsche nella “Genealogia della Morale” (1887), attaccando il cristianesimo, osserva che lo schiavo imprigionato nel vicolo cieco di un desiderio irriducibile quanto irrealizzabile, per venirne fuori si inventa, indifferente al principio di realtà, dei valori alla sua portata che capovolgano la situazione di fatto - “Gli ultimi saranno i primi” -, illudendosi così, grazie all'artefatto, di bypassare ogni ostacolo che sbarri la strada alla sua liberazione. Il miserabile, debole e impotente, trova compenso cantandosi una fantasiosa sovversione e suonandosi una immaginaria vendetta.

Il risentimento sociale è dunque generato dal trovarsi nel cul de sac di un desiderio irriducibile ma precluso nella sua realizzazione, dove la soluzione (apparente) è offerta dallo stratagemma di una narrazione, nella fattispecie in oggetto quella cristiana[1], che sovverta gli elementi base del tragico copione della esistenza reale.

Anche se non tutti vivono il risentimento sociale come lo descrive Nietzsche, visto che non pochi, credenti e non credenti, grati alla vita accettano in santa pace ciò che sono e quel che hanno per nulla risentiti con chicchessia, se consideriamo il risentimento esistenziale procurato dalla circostanza che tutti moriamo anche se, perlopiù, non vogliamo, la sua analisi diventa per certi versi più solida e universale.

In effetti il desiderio irriducibile di essere per sempre, la preclusione insormontabile al poterlo realizzare e la narrazione salvifica che risolve l'impasse proclamando una possibile vita eterna a portata di mano, sono termini e processi onnipresenti; desiderio, preclusione, narrazione, in queste tre parole c’è il grosso delle religioni del Libro e, con declinazioni differenti, anche di parti notevoli della storia dell’umanità.

Anche nelle filosofie orientali incontriamo le stesse tre parole ma la strategia narrativa cambia, meno fantasiosa e più filosofica prende a cannonate il desiderio e fatto fuori il desiderio cade con esso ogni preclusione al suo soddisfacimento perché non c’è più niente da soddisfare, ma la condizione esistenziale di partenza colta da Nietzsche è la medesima.

______________________________

1 Si potrebbe espandere l'analisi di Nietzsche per capire qualcosa in più, oltre che di un certo cristianesimo consolatorio, anche di alcune narrazioni No vax molto esaltate ma per nulla argomentate. Non possiamo escludere che la violenta reazione ai regolamenti per contenere la pandemia c'entri poco con le misure in sé, se non come pretesto per esternare, inconsapevolmente, un preesistente e sempre meno contenibile risentimento sociale.

Ultima modifica il Martedì, 10 Agosto 2021 12:44

2 commenti

  • Link al commento Alessandra Piccinini Domenica, 08 Agosto 2021 09:55 inviato da Alessandra Piccinini

    Interessantissima e condivisibilissima analisi per quanto riguarda le religioni. Un po' meno per quanto riguarda i no vax, considerato che trattasi di soggetti socialmente molto trasversali. Al contrario io assocerei i negazionisti, no vax, pro cure docimiliari, idrossiclorichina eccetera eccetera, a una mentalità prettamente religiosa (che siano o no praticanti) mancante totalmente di metodo scientifico nell'affrontare la realtà, quel metodo adottando il quale le religioni, come certi guru no vax non potrebbero essere ascoltate come si si ascoltano i miti greci, le favole di Andersen o i comici di Zelig :-)

    Rapporto
  • Link al commento Bruno Vergani Domenica, 08 Agosto 2021 10:51 inviato da Bruno Vergani

    Cara Alessandra, penso sia proprio come dici. In effetti lontano da appartenere a tifoserie pro vax mi riferivo, come ho scritto, alle esaltate posizioni no vax che tu illustri, dove ho incontrato analogie con l’analisi di Nietzsche riguardo un certo cristianesimo costruito da narrazioni attivate da risentimento sociale.

    Rapporto

Lascia un commento

Copyright ©2012 brunovergani.it • Tutti i diritti riservati