BLOG DI BRUNO VERGANI

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Domenica, 06 Giugno 2021 18:56

La povera crista che tutto sgretolò

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"Ancora oggi, le renne della tundra trasportano tribù di nomadi 
che percorrono migliaia di chilometri in un anno... 
E a vederli mi sembrano felici, 
ti sembrano felici?" (Franco Battiato, Caffè de la Paix, EMI 1993)
 
Il teologo Raimon Panikkar (1918-2010), nato a Barcellona da madre catalana cattolica e padre indiano induista, filosofo, sacerdote cattolico, scrittore, docente, mistico, guida spirituale e fautore dell'incontro tra le religioni, è stato autore di oltre 60 libri e di diverse centinaia di articoli. Nella sua lunga e intensa vita quale sarà stata la rivelazione più grande che, uno così, può aver avuto? Una rivelazione teologica, oppure sacramentale, magari filosofica, ovvero una illuminazione mistica? Niente di tutto questo ma l’incontro avvenuto in India con una donnina di età indefinita, 30 o 60 anni, incontrata casualmente per la strada.

Miserabile che più di così non si può, abbandonata da un marito alcolizzato, circondata da numerosi figli piccoli. Quella donna stava per morire e i suoi figli sarebbero rimasti sulla strada a morire e lei lo sapeva bene. Panikkar era un giovane prete e mosso dalla educazione cristiana ricevuta, “piangi con quelli che piangono”, si era avvicinato per consolarla con qualche buona parola, ma avvicinatala tutti i suoi concetti e propositi gli si gelarono nella bocca e nel cuore: quella donna era gioiosa. Panikkar non interpreta questa inconcepibile gioia frutto di concezioni induistiche che vedono la realtà fisica una mera illusione, e neppure conseguenza di una religiosità che spera in una soluzione che avverrà in un futuro migliore, immanente o trascendente che sia, perché quella donna manco era religiosa, era niente di niente.

Eppure, considera Panikkar, in quella esistenza disastrosa forse l’esperienza di alcuni istanti di gioia nell’essere madre, forse qualche attimo di sesso piacevole, o di tanto in tanto l'aver potuto godere della bellezza del sole, le bastavano per morire con gioia, riconoscente di essere stata invitata al banchetto della vita. Questi istanti piacevoli nel disastro totale le bastavano. Panikkar in quella fede nuda per la vita ha visto in un istante tutta la superficialità e l’inconsistenza delle nostre complicate concezioni, teologiche incluse. La vita è molto più semplice e più profonda.

Si può visionare l’intervista nel documentario L'arte di vivere - Raimon Panikkar - il Filo d'oro, apri qui.

Ultima modifica il Lunedì, 07 Giugno 2021 12:55

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