Mi sembra che, in fin dei conti, un “inutile fardello” non sia l’ipotesi di “Dio persona” in sé, seppur nella sua problematicità, tantomeno la possibile fede o fiducia nel suo mistero, ma alcune discutibili costruzioni dottrinali (purtroppo non poche), o aspetti di queste, che nei secoli le confessioni religiose hanno costruito sopra la figura di Dio. Importante, dunque, chiarire se con post-teismo si intenda il superamento di questi castelli dogmatici intonacati con bislacche incrostazioni precettistiche, oppure il rifiuto netto dell’ipotesi di Dio persona in tutte le sue accezioni a prescindere, al punto da considerare il lemma “Dio” una parolaccia o il libro di Giobbe spazzatura perché appartenente al paradigma teista, posizioni che manco un miscredente patentato se minimamente intelligente sosterrebbe, consapevole che andrebbe non contro Dio bensì contro la civiltà. Un tale post-teismo sarebbe una reattiva posizione ideologica, a sua volta dottrinale, che francamente ho visto serpeggiare in alcuni testi e nell’argomentare di esponenti del post-teismo che ho letto, efficientissimi nel mettere al bando Dio creatore e persona quanto smarriti nel vuoto prodotto (l'ateismo è cosa seria, mica ci si improvvisa). Sembra che per qualche misterioso malfunzionamento nello svuotamento del cestino abbiano buttato via Dio, conservando però quell’integralismo dottrinale -nella fattispecie per così dire alla rovescia- che ha caratterizzato le sue peggiori e più esaltate interpretazioni.
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Per chi volesse approfondire in modo più ponderato, ragionato e articolato, segnalo l’articolo di Cavadi: MA DIO SOPRAVVIVERA' A QUESTA PANDEMIA ?