BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo
Venerdì, 05 Aprile 2019 15:44

Il miracolo dell’imputabilità

Scritto da 

Ogni agente (o azione) produce eventi, ma consideriamo imputabile solo quell’agente che liberamente intende, vuole, sceglie e può, causare responsabilmente uno specifico evento invece che un altro. Passando in rassegna l’inventario del mondo, metafisico incluso, diciamo che imputabile è solo l’uomo, mentre il resto è funzionamento governato da leggi di necessità.

Se tale imputabilità è un antropocentrico artefatto culturale estraneo all'oggettività della natura, una teoria non dimostrata, una narrazione che abbiamo costruito perché non possiamo assumere l’operato di un Hitler al pari di un fiume che gravita necessariamente al mare, tutto torna, tragicamente ma torna, e rimossa l'anomalia del libero arbitrio ogni parte del cosmo permane al suo posto senza forzature[1].

Ma se questa umana imputabilità esiste realmente e universalmente, ed io la vedo esserci, andrebbe enucleata chirurgicamente per cogliere il suo giusto posto nell’economia cosmica, non è escluso che potrebbe valicare l'intra-umano e spiegare l’universo.
_____________________________________________

1 In parti del pensiero orientale il libero arbitrio è considerato sabbia negli ingranaggi del funzionamento naturale. Nella Bhagavad Gita si narra che Arjuna un momento prima della battaglia scorgendo tra i nemici parenti e amici intende ritirarsi per non ucciderli, ma il dio Krishna giudica illusorio quel sentire e lo sprona a combattere con totale distacco, ottemperando il suo ruolo nell’Uno del sommo funzionamento cosmico.

Ultima modifica il Lunedì, 08 Aprile 2019 08:27
Altro in questa categoria: « Pensiero artificiale? Capienze »

2 commenti

  • Link al commento armando caccamo Sabato, 06 Aprile 2019 05:57 inviato da armando caccamo

    io che vedo, come te -caro Bruno- questa imputabilità, mi chiedo: ma la "sporgenza" che contraddistingue l'uomo/imputabile dal resto del mondo è l'unica "sporgenza" o di "sporgenze" ce ne sono altre e molte (probabilisticamente parlando) e, se così è, quanti fiumi fanno mare e questo mare non è mai uguale a se stesso? Non si ricade nelle leggi del caos delle infinite imputazioni? (adesso rischio di arenarmi nei misteri della mente e del divino)

    Rapporto
  • Link al commento Bruno Vergani Giovedì, 18 Aprile 2019 17:13 inviato da Bruno Vergani

    Mi sono casualmente imbattuto in stralci di Luigi Pareyson, per quanto ho capito affronta proprio questa problematica. “Ontologia della libertà” da approfondire, vedrò di ruminarlo.

    Rapporto

Lascia un commento

Copyright ©2012 brunovergani.it • Tutti i diritti riservati