BLOG DI BRUNO VERGANI

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Lunedì, 31 Agosto 2015 18:30

Resilienza?

Scritto da 

Chi è nato indesiderato e sgraziato, da genitori violenti e anaffettivi. Nato in un brutto posto, con una severa malattia ereditaria e un paio di fratelli maggiori che lo percuotono per divertimento, se non incontra presto, anzi subito, persone che lo liberano da questo inferno accogliendolo e apprezzandolo finisce male.

Se dovesse esistere al mondo chi - anche uno solo - campione di resilienza si emancipa da tale condizione poggiando solo su se stesso senza l’affettuoso accudimento e stima di qualcuno, bisognerebbe indagare a fondo il nocciolo di tale sovrana potenza.

Non escludo che tali soggetti possano esistere. Fino a oggi non ne ho incontrati.

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5 commenti

  • Link al commento matilde Martedì, 01 Settembre 2015 06:16 inviato da matilde

    condizioni estreme...la riflessione che anche la resilienza sia appannaggio di pochi ha un sapore amaro-aspro

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  • Link al commento Bruno Vergani Martedì, 01 Settembre 2015 07:41 inviato da Bruno Vergani

    Infatti cara Matilde è proprio quello che consideravo. L'iniziativa personale può essere potente ma l'Altro è necessario. Ho appreso da Domenico Barrilà che una possibile causa di tale necessità è che, a differenza degli animali, quando nasciamo dipendiamo (letteralmente) per anni dagli altri e tale modello si perpetua poi per tutta l'esistenza: contare qualcosa per qualcuno, faccenda di vita o di morte.

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  • Link al commento matilde Martedì, 01 Settembre 2015 07:54 inviato da matilde

    solo una questione di senso? Forse anche una questione di semantica. Che valore ha "parlare" di resilienza, quando devi fuggire dalla tua terra, quando ti sfugge la mano del figlio, quando il filo spinato t'impedisce di essere, quando disabilità fisiche o psichiche ti costringono a riflessioni sul domani, sull'assistenza, sul dopo di me... L'onnipotenza della resilienza diventa appannaggio di chi conosce il lessico del benessere....Sapore d'aspro e d'amaro continua

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  • Link al commento Bruno Vergani Martedì, 01 Settembre 2015 08:57 inviato da Bruno Vergani

    Plausibile che poggiamo su due colonne: iniziativa personale e considerazione altrui.

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  • Link al commento Bruno Vergani Sabato, 05 Settembre 2015 09:05 inviato da Bruno Vergani

    Luca 2, 41-50 racconta di un dodicenne campione di resilienza e sovrana potenza.
    «Trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo rimase a Gerusalemme senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti. Non avendolo trovato tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
    Dopo tre giorni lo trovarono nel Tempio, […] “Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io ti cercavamo angosciati”. Ed egli rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.»

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