BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Giovedì, 09 Aprile 2015 09:28

Vocazione

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Apro a caso Goethe “Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister” e vedo il giovane protagonista che libero da impegni e legami acquista, con l'aiuto dei familiari, un teatro per onorare la sua vocazione di attore e drammaturgo.
Immagino un suo compaesano coetaneo potenziale buon attore e drammaturgo che invece di comprarsi un teatro fa il garzone di bottega per sostenere la madre vedova. Orfano garzone così prigioniero della circostanza da rinunciare alla personale vocazione-soddisfazione? Può darsi - come sostiene un certo cattolicesimo - che la sua vocazione sia quella di bottegaio con madre a carico, o forse aveva ragione Marx nel suo fronteggiare divari di opportunità, eppure nel realsocialismo è andata a finire che gli attori e drammaturghi più valorosi sono stati i dissidenti.

La vocazione talora si smarrisce in condizioni difficili, talvolta si ritrova nelle favorevoli, talora si chiarisce e rafforza nelle costrizioni, talvolta si perde in condizioni troppo vantaggiose. Complessa la vocazione di Wilhelm Meister, complessa la vocazione del garzone. Tortuosa eppure inequivocabile solo loro possono conoscerla: una bussola interna indica la direzione, da quella parte distinguibile all’istante soddisfazione di una qualità precisa.

Ultima modifica il Domenica, 12 Aprile 2015 16:17

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