BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Mercoledì, 09 Settembre 2009 17:11

novella Il Musicista

Scritto da  Bruno Vergani

IL MUSICISTAdi bruno verganiPeriferia di Milano. Luigi ha dodici anni e suona il pianoforte. Da grande vuol fare il musicista ma il padre lo vuole ragioniere. Luigi non ci sta sceglie il liceo classico, poi si iscrive al conservatorio di Milano e si diploma a pieni voti in composizione. Trova impiego precario come esperto musicale in scuole elementari. Due ore il martedì a Seregno, tre ore il mercoledì a Busto Arsizio e tre ore il giovedì a Saronno. Quanto guadagna lo spende in benzina, ma non si scoraggia perché da tempo ha presentato domanda di assunzione a una cinquantina di conservatori e prima o poi qualcuno lo chiamerà. Nell'attesa, siccome la fidanzata vorrebbe sposarlo e metter su famiglia costa, nei giorni liberi dall'insegnamento musicale lavora nel piccolo studio di consulenza del lavoro del padre, e si diploma ragioniere in una scuola serale.Finalmente la musica, quella seria, lo chiama. Conservatorio di Cagliari. Sei ore di supplenza a settimana per l'intero anno accademico distribuiti in tre giorni. Sperava di più, ma così può continuare il suo lavoro nello studio del padre e risparmiare per il matrimonio. Il volo settimanale Milano Cagliari gli costa esattamente quanto guadagna al conservatorio, ma non molla. E' fiducioso che vadano a buon fine la richiesta di trasferimento che ha presentato al conservatorio di Milano e specialmente quella recente domanda al Ministero della educazione, dove chiedeva di essere trasferito in qualsiasi conservatorio purché più vicino a casa. Allegro ma non troppo Luigi si sposa e arriva il primo figlio, il trasferimento no. Continua a fare il ragioniere e il pendolare della musica, finché dopo quattro anni arriva una raccomandata dal Ministero. E' il trasferimento: da Cagliari a Sassari. Eh si, la burocrazia è infallibile, in linea d'aria Sassari è più vicina a Milano. Peccato che a Sassari non c'è l'aeroporto. Luigi ha quarant'anni ma non demorde. Ogni settimana prende l'aereo e percorre, con un'auto a noleggio, i duecentotrenta chilometri che separano l'aeroporto di Cagliari dal conservatorio di Sassari. Spende più di quanto guadagna da quelle supplenze, che però gli alzano il punteggio che forse gli faciliterà l'assunzione al conservatorio di Milano. Fa prima a morire il padre che ad arrivare il trasferimento a Milano e Luigi, siccome deve campare, rinuncia alla musica per dedicarsi a tempo pieno a salari, paghe e contributi. Ma c'è un problema. Non è iscritto all'Albo dei consulenti del lavoro e senza iscrizione non può esercitare. Per essere abilitato, non basta essere figlio di chi ha già svolto la professione, occorre superare degli esami in regione. Si iscrive per la prova scritta in compagnia di milleduecento aspiranti che ambiscono ad ottenere le centocinquanta licenze annue che la regione Lombardia concede. Bocciato. Riprova, bocciato. Ritenta bocciato. Sono passati tre anni e Luigi per mantenere la famiglia lavora come dipendente in un altro studio. Si ripresenta all'esame per la quarta volta. Risponde meglio di tutti, ma viene classificato non idoneo. Tutto da rifare. Però nei corridoi della sede d'esame girano voci che in alcune regioni italiane, specialmente al sud, i candidati non sono così numerosi e forse è possibile superare gli esami. Ma come fare? Per sostenere l'esame di abilitazione occorre legalmente risiedere nella regione sede degli esami e Luigi non può lasciare famiglia e lavoro per trasferirsi in meridione. Però al sud conosce qualcuno. Giuseppe, non ricorda se Riccardi o Ricciardi il suo compagno di banco delle medie, quello originario di un paese dal nome che non si dimentica, Acquaviva delle Fonti in provincia di Bari. Sono quarant'anni che non sente l'amico, ma sa che è ritornato dove era nato. Nell'elenco telefonico della provincia di Bari Acquaviva delle Fonti c'è per davvero e ci sono anche sei Giuseppe Riccardi, ma nessun Ricciardi. Chiama il primo della lista e gli risponde il compagno di banco in persona. Luigi spiega e Giuseppe ascolta senza mai parlare, poi dice tre parole: non ti preoccupare. Luigi non sa come, ma senza far nulla e senza mai essere stato in Puglia dopo cinque giorni risulta residente nel barese e immediatamente convocato dalla regione Puglia per sostenere gli esami di consulente al lavoro. Miracoli del sud. Si presenta. Idoneo. Adesso Luigi fa il consulente del lavoro nello studio che era di suo padre. In paese i clienti rimpiangono il papà, lui si era un lavoratore non come il figlio che alle cinque del pomeriggio ha già chiuso lo studio. A quell'ora di ogni giorno Luigi è nella palestra della scuola per le prove del coro parrocchiale. Pezzi polifonici scritti da lui, con alcuni passaggi riadattati e semplificati perché riesca a cantarli l'unico tenore di cui dispone, il portalettere del paese.

Ultima modifica il Mercoledì, 26 Ottobre 2011 20:33
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2 commenti

  • Link al commento  isa Mercoledì, 09 Settembre 2009 22:00 inviato da isa

    molto fresco sia il tuo stile che il contenuto, hai uno stile minimalista perfetto!

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  • Link al commento  Geppo rn Mercoledì, 23 Settembre 2009 10:22 inviato da Geppo rn

    Non ho commenti da fare che poi sono sempre giudizi ma mi piace e ammiro la ricerca che è la base . Non troveremo il creatore, come intendiamo noi, perchè ingordi come siamo lo vorremmo divorare e divoreremmo solo noi stessi ma ci lascia sempre qualche briciola che come nella fiaba è cibo quotidiano e ci permette di andare avanti come Luigi il musicista che non molla mai, e fornisce nuovi elementi e stumenti per continuare la nosra infinita ricerca in questo pluri o multiverso dove apparentemente siamo soli come Vito, il vecchio che muore e nessuno se ne accorge.
    p.s. non sei un ex monaco o marito ma sei il proditto di ciò. ciao bruno

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