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Giovedì, 03 Marzo 2011 14:01

Antonio Socci, scusate mi è scappata la penna

Scritto da  Bruno Vergani

 

Su “Libero” Antonio Socci è intervenuto attardandosi in commenti teologici sulla tragedia di Yara che definisce novella santa Maria Goretti. Esempio di eroismo, di purezza, martire, divinizzata dal sacramento della confermazione, santa e preferita dalla Madonna che adesso l’abbraccia, angelo, in cielo.Che ognuno affronti il dolore come può e riesce, magari anestetizzandolo in dozzinale approccio come fa Socci nel solco di Graig Warwich, il sensitivo che vede gli angeli su  festa italiana trasmessa da Rai uno, o Rosemarie Althea la signora che parla ai defunti al Costanzo Show. Oppure, come preferiamo, con la volontà che il colpevole sia arrestato e la ferita sociale sia perlomeno lenita.Il problema è che a metà articolo Socci vira, chissà perché, sul crocifisso e gli scappa la penna: “Il segno anche laico che siamo tutti con i crocifissi e non con i crocifissori.Anche la cultura laica afferma che non si può essere neutrali fra le vittime e i carnefici. Infatti in tutte le scuole d’Italia, in questi giorni, parlando di Yara, tutti si sentiranno dalla parte della fanciulla assassinata. Nessuno si sentirà “equidistante”. Tanto meno lo è lo Stato laico. Il crocifisso esprime questo stare dalla parte delle vittime.”Per Socci pertanto chi si oppone all’esposizione del crocifisso è connivente con l’assassino di Yara; il crocifisso esprimerebbe una scelta di campo assoluta e storica: chi lo espone sta con le vittime, chi no con i carnefici. Ma possibile che il volere appeso un crocifisso di plastica in un’aula scolastica generi tanta immotivata violenza? Per carità, lasciatelo attaccato alla parete. 

Ultima modifica il Sabato, 29 Ottobre 2011 00:17
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4 commenti

  • Link al commento  giuseppeandrioli Domenica, 06 Marzo 2011 07:14 inviato da giuseppeandrioli

    Bruno lucido come sempre!
    Senza dimenticare che, quando il Crocifisso fu messo in croce (e non sulle pareti delle scuole) non c'erano molti opinion leader ad accompagnarlo...e nemmeno amici. Almeno così mi pare di ricordare

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  • Link al commento  bruno vergani moderatore Domenica, 06 Marzo 2011 13:01 inviato da bruno vergani moderatore

    Condivido caro Giuseppe, se riaccadesse oggi scriverebbero, forse, un trafiletto su "Libero" nella cronaca nera locale: "Giustiziato extracomunitario clandestino e sovversivo".

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  • Link al commento  VUDOK Martedì, 08 Marzo 2011 13:20 inviato da VUDOK

    Non capisco molto Socci. Non mi pare uno sprovveduto eppure difende il peggior miracolismo e devozionismo. E sembra pure crederci. Che ne pensi, caro Bruno, di lui e del suo pensiero?

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  • Link al commento  bruno vergani moderatore Martedì, 08 Marzo 2011 17:35 inviato da bruno vergani moderatore

    Caro Vudok,
    da adolescente partivo col motorino verso le montagne, quando raggiungevo la cima rimanevo là a contemplare la natura un po’ deluso: le divinità, che dalla pianura mi sembrava d'aver visto sulla vetta, raggiunta la cima sparivano, come gatti selvatici si divertivano a rimanere oltre, un po’ più in là. La cosmogonia cattolica riesce, come in un cartone animato, a portare di qua quell'oltre che è là. Come quando si va in visita al cimitero monumentale di Milano, oltrepassato il portale la scenografia che incontriamo ci mostra un altro regno dove le divinità si percepiscono più vicine, confinate in una specie di serra, catturate in uno zoo, messe dentro una coreografia. Credo che Socci, indifferente al pensare, sia dentro quella bolla. Non è escluso che anch'io sia dentro una mia bolla e da lì interpreti il mondo. Il problema è che Socci giudica la sua bolla verità unica e assoluta così, come un militare in missione speciale, si attiva per tirar dentro tutti gli altri.

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