Il Capro
Il capro prima di accoppiarsi odora la femmina poi, invece di coprirla, resta fermo con gli occhi vitrei. Tira all’infuori il labbro superiore, alza la testa, fissa il cielo e rimane pietrificato nella postura mentre la femmina agita la coda. Sembra uscito da sé stesso, in estasi. Non si comprende se, in quel suo guardare immobile lassù, adori o sfidi il Dio del catechismo cattolico, oppure si senta parte dell’Uno neoplatonico. Forse nel suo trascendere pietrificato riesce ad adorare, sfidare e percepirsi nell’Uno in una sola mossa, consapevole che «La vera vita è solo lassù: la vita di adesso, in quanto vita senza Dio, non è che un’ombra di vita» (Enneadi, VI, 9,9).Intanto la capra non curante dei sistemi metafisici del compagno rimane per un po’ in attesa, indifferente a Dio, all’ ineffabile, all’ inesprimibile, alle alte sfere, al Tutto e anche all’Uno; poi, esausta della con-fusione del partner, se ne prende un altro.
Virtude e conoscenza
Dante ammoniva: “Fatti non foste per vivere come bruti ma per seguir virtude e conoscenza”, invito ad avvalorare quel desiderio indefinito d’infinito insito negli uomini. Dividere l’alto dal basso e mischiare la virtù alla conoscenza può però confondere. La virtù tende ad uniformarsi, mentre la conoscenza necessita di spregiudicatezza; il conoscere chiede il pensiero originale del singolo, la virtù conformazione. Le Chiese delle religioni e anche quelle ideologiche sono corporazioni dove sovente il singolo individuo viene disconosciuto: elemento insignificante in sé considerato solo in quanto cellula della corporazione, anima collettiva, di gruppo, come le api e le formiche. Omessa la persona vengono monitorati i suoi comportamenti, in quanto quelli classificati bruti apportano danno e quelli virtuosi meriti alla corporazione. Freud invece attento al singolo, sospettoso dell’infinito e allergico all’indefinito, dopo aver analizzato nella fattispecie, caso per caso, quel desiderio nebuloso e “alto” di infinito ci ha informati che le alte sfere, dei più da lui osservati, erano palloni gonfi di merda. Forse quello che chiamiamo superficialità contiene qualcosa di molto vicino alla verità. Profondità e altezze sono invece ingredienti per fiction, materia prima per commedia divina.
L'Ufficio
Nel diritto civile e penale sono catalogati i reati; nella dottrina della Chiesa i peccati.Reati gravi e meno gravi; peccati mortali e veniali. Sistemi giuridici che definiscono e misurano cos'è male e cos'è bene, cos'è buono e cos'è cattivo.Nella vita psichica le cose si complicano, bene e male sono confusi e difficilmente misurabili. Come identificare e quantificare l’amore e l'odio? Come misurare la codardia e il coraggio, la timidezza e il narcisismo? Come sentenziare che l'egotismo sia sempre un male o sempre un bene? Come determinare il punto preciso dove l'egotismo vira in egocentrismo o in egoismo? E nel caso egotismo, egocentrismo ed egoismo sia frullati e condensati insieme, quale scala scala di riferimento permette di quantificare la percentuale per ingrediente? Eppure da qualche parte c’è uno strano luogo dove la vita psichica è anche giuridica. La chiamano coscienza personale. La definizione non mi convince: le coscienze obbediscono alla morale suggerita dagli usi e costumi del tempo e le persone, per loro natura, seguono una giurisdizione fluida, confusa, autoreferenziale.Quello è invece un posto dove un ordinamento oggettivo opera di continuo: osserva, poi -senza misurare e neppure giudicare- emette sentenze e sanzioni. Non so dove sia quel posto, ignoro chi diriga quell'uffico e perché lo faccia e non mi è chiaro come riesca ad assolvere il compito senza ricorrere al giudizio di valore, eppure nell’osservare me e chi mi sta intorno constato che prima o poi il conto lo manda a tutti. Se la sanzione è ritenuta ingiusta non accetta ricorsi e neppure scrive la motivazione della sentenza, nella sanzione indica che l'imputato se la scriva, precisa e congrua, da sé.
Gatte e capre
Da giovane accudivo una capra. Per sperimentare che tipo di relazione potesse avere con i felini, avevo buttato dentro al suo recinto una gatta incinta e la capra l’aveva incornata. La gatta sanguinava dal collo, avevo procurato una inutile sofferenza, ma la vittima non mi portava rancore e questo aumentava il senso di colpa. Trascorsa qualche ora la ferita si era cicatrizzata e la gatta si comportava come se nulla fosse accaduto, la capra pure. Quanti episodi in una esistenza che nessuno saprà e ricorderà. Milioni di cadaveri nei cimiteri italiani, milioni di esistenze, miliardi di episodi sepolti con loro e a capre e gatti va bene così. Chi non mi concede d’essere come loro e perché? Io chi sono?
Trulli di Puglia
Trulli di Puglia, abitazioni ancestrali di pietra a secco col tetto a cono. Dimore vissute fino ad un recente passato da contadini laboriosi. Nell’alcova sempre presente l’immagine del Sacro Cuore, o di San Michele Arcangelo, o della Madonna. Alla morte dei genitori proprietari i figli eredi hanno rotto la tradizione, il trullo dei nonni e dei padri svenduto a turisti inglesi, milanesi o romani. Col ricavato si sono comprati un appartamento in cemento alla periferia del paese. I nuovi arrivati hanno fatto il loro mestiere, le abitazioni in pietra dal tetto a cono si sono trasformate in seconde case di vacanza. Il mese scorso un milanese ha sradicato la vigna per metterci la piscina, poi osservando in un angolo del trullo un vano alcova-altare con l’immagine del Sacro Cuore appesa al centro, ha sentenziato: “Ma che roba è, Medioevo superstizioso? Dentro questo spazio ci faccio un secondo cesso”. Uscito dal trullo infarto fulminante. Morto.
INVITO vacanza filosofica in Puglia
Il sito internet “www.ilgiardinodeipensieri.eu” di BolognaIl gruppo editoriale “Il pozzo di Giacobbe”-“Di Girolamo” di Trapaniorganizzano la SETTIMANA FILOSOFICA PER… NON FILOSOFI* Per chi:Destinatari della proposta non sono professionisti della filosofia ma tutti coloro che desiderano riflettere criticamente su alcuni temi di grande rilevanza teorica ed esistenziale.* Dove e quando:Cisternino (Brindisi), dal 22 luglio al 28 luglio 2011* Su che tema:Eros o agape? L’amore nel tempo delle ‘passioni tristi’Le "vacanze filosofiche per...non filosofi", avviate sperimentalmente sin dal 1983, si sono svolte regolarmente dal 1998. Per saperne di più si possono leggere: A. Cavadi, Quando ha problemi chi è sano di mente. Breve introduzione al philosophical counseling (Rubbettino, Soveria Mannelli 2002) oppure Autori vari, Filosofia praticata. Su consulenza filosofica e dintorni (Di Girolamo, Trapani 2008) oppure, A. Cavadi, Filosofia di strada. La filosofia-in-pratica e le sue pratiche (Di Girolamo, Trapani 2010). È attivo anche il sito www.vacanzefilosofiche.it curato da Salvatore Fricano (Bagheria).Programma orientativoArrivo nel pomeriggio (possibilmente entro le 19) di venerdì 22 luglio.Primo incontro alle ore 21 presso Agriturismo “Il portico” di Contrada Lama Pellegrino 27, Cisternino.Sono previsti due seminari giornalieri, dalle 9.00 alle 10.30 e dalle 18.00 alle 19.30, sui seguenti temi:* L’amore nel mondo greco, biblico e medievale* L’amore secondo Hegel, Feuerbach e Fromm* L’amore secondo noi: esercizi di filosofia praticaI seminari saranno introdotti a turno da Elio Rindone (Roma), Augusto Cavadi (Palermo), Davide Miccione (Catania).Partenza dopo il pranzo di giovedì 28 luglio.CostoL'iscrizione al corso (comprensiva dei materiali didattici) è di euro 100 a persona.Chi si iscrive entro il 10 giugno ha diritto a uno sconto di 20 euro.Eccezionalmente si può partecipare a uno dei 12 incontri (euro 10).Per l'iscrizione ai seminari inviare l’acclusa scheda d’iscrizione e la copia (anche mediante scanner) del versamento di € 50,00 a persona, a titolo di anticipo sulla quota complessiva, a: prof. Elio Rindone (tel 065835765 - cell. 331.4206991- fax 0623313760 - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). In caso di mancata partecipazione alla vacanza-studio, detta somma non verrà restituita. La prenotazione al seminario non è valida finché non è stato effettuato il bonifico!
Madre, testo e sottotesto
<<Chi sei dunque? -Io sono una parte di quella Forza che eternamente vuole il male e eternamente opera il bene-.>> (Goethe, Faust)
Contenuto manifesto1 (Pietà vaticana di Michelangelo Buonarroti)
Contenuto latente2 (Pietas di Jan Fabre, 54° Biennale di Venezia)
1-2 nelle immagini possiamo invertire il latente col manifesto e il manifesto col latente. Funziona lo stesso.
Incantesimo infausto
"Tutto è dove deve essere e va dove deve andare: al luogo assegnato da una sapienza che (il cielo sia lodato!) non è la nostra." Sentenza finale del Miguel Mañara di Oscar Vladislas de Lubicz Milosz. Invito all’inorganico, dove il fedele brutto e cattivo è opportuno che rimanga pietrificato in quiete assoluta e con l’elettroencefalogramma piatto per non combinare danni, mentre un Dio buono e sapiente fa tutto per lui. La passività è salvezza, l’iniziativa errore. Gesù Cristo, che era uno attivo, non ha mai proferito simili idiozie. Il quietismo è un ascesso che si incista rapido nel cervello, la prognosi è infausta.
Calipso
Da tanti anni raccolgo piante e le trasformo. Estraggo i principi attivi, li concentro; i fiori diventano gocce, le foglie capsule, le radici compresse, così i miei amici clienti le ingurgitano agilmente. Nel chiedermi i prodotti i clienti gli cambiano il nome: la Pilosella diventa “pisosella”, il Ginko biloba si trasforma in “Ginko bilboa”, il Capsico vira in “caspico”, l’Eucalipto deraglia in “calipso”, la lecitina di soia in “sollecitina di soia” i primi anni d’attività li correggevo, adesso li chiamo anch’io così. Gli erboristi preparatori sono una razza in via d’estinzione perché oramai i prodotti sono realizzati dall’industria, così gli erboristi diventano negozianti che rivendono quello che acquistano. Ho rifiutato di limitarmi a commercializzare, perché raccogliere e trasformare le piante mi piace, anche se talvolta il lavoro è appesantito dalla burocrazia, da normative asfittiche. Non do le erbe a tutti, se la faccia del cliente non mi piace dico che non ho nulla per lui. Talvolta nei giorni di scirocco a qualcuno non faccio pagare i prodotti, ho imparato da Geppino un dentista della provincia di Bari che mi aveva aggiustato un premolare a gratis, così, senza motivo.
cinquanta, sessanta, novanta
Non so se ci sia differenza nel morire a cinquant’anni, sessanta, novanta o in questo momento. Se camperò in buona salute, accetterei di rimanere ancora vivo per un bel po’, negli anni a venire potrei aggiustare la serratura della porta quanto si rompe, lavare l’automobile, tagliare il prato, fare la spesa, seguire la prevedibile cronaca politica, leggere quello che mi piace, stare con chi mi piace, raccontare storie, ma per poterlo fare non sto lì a sottopormi ai dogmi medicali d’occidente; colonscopie per diagnosticare un cancro in fase iniziale dentro le budella e TAC ai polmoni per i fumatori come me. Se la diagnosi precoce mi renderebbe immortale, come il dogma medicale sembra suggerire, potrei anche considerarla. Morire venti anni prima o dopo cosa cambierebbe? Forse avrebbe senso e dignità vivere a lungo per compiere il mio percorso di uomo, di pensiero, di ricerca, artistico, ma è proprio questo percorso che mi invita a guardare ed abbracciare sorella morte. Il pensiero va in quella direzione, in quei territori, lì il percorso mi conduce e m’invita a giocare la partita. Quando penso alle persone care che non sono più considero che, tutto sommato, stanno evitando numerose incombenze fastidiose e anche dolorose. Se mio padre fosse morto dieci anni dopo? Un po’ dopo un po’ prima è poi così rilevante? Non so se ho un Creatore, ma anche senza risposta continuo ad essere, non so cos'è l'essere tuttavia sono. Questo senso d’essere è arrivato da solo e mi sono ritrovato soggetto pensante. E’ l’unico capitale che ho. E' l'unico problema che ho.