BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Domenica, 13 Settembre 2020 18:53

Mappe

Più ci è chiaro e preciso il punto di arrivo e più saranno grossolane le mappe che disegniamo per raggiungerlo.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Sabato, 12 Settembre 2020 11:14

Ars moriendi

Erich Fromm nel suo saggio “Avere o essere?” vede la paura della morte procurata dal possesso delle cose, del nostro corpo, del nostro io. Più molliamo l’osso migrando dal paradigma dell’avere a quello dell’essere e meno angosciante sarà la morte. Utile osservare che per Fromm le stesse indicazioni, pari, pari, valgono anche per il vivere bene ed è proprio così, più ci attacchiamo alle cose e più ci impantaniamo in un’angoscia di vita, chiusi a riccio nell’intento di trattenere e incrementare illimitatamente ciò che possediamo, con la crescente paura di perderlo.

Ci sarebbe, però, da considerare -Fromm non sembra farne cenno- che il morire non solo ci costringe ad abbandonare tutto ciò che abbiamo, ma anche tutto ciò che siamo, a meno che sussista un sempiterno Essere con la maiuscola, alla Parmenide, Severino e ontologie affini. La viva natura, linea che contiene il segmento della nostra esistenza personale, è indizio del sussitere di questo Essere che ci precede, esprime, succede.

Permane un ultimo problema, anzi due: ma ‘sto sempiterno Essere sa di esserlo o siamo noi mortali che dobbiamo informarlo? E se così fosse chi sarà mai quella canaglia di demiurgo che ha architettato la cosa?

Pubblicato in Filosofia di strada
Venerdì, 11 Settembre 2020 17:10

( Quasi ) papista

Sappiamo che col tempo i nodi arrivano al pettine; sappiamo che quando dei germi nocivi sono presenti, anche solo in nuce, se non vengono eradicati prima o poi produrranno malattie; sappiamo che le imperiose esaltazioni conducono a tragiche delusioni; sappiamo che opponendoci alle leggi della vita ci arriverà, per via naturale, una qualche nemesi tra capo e collo.

Però mai avrei pensato che queste critiche che avevo articolato sulle esagitate concezioni dottrinali di don Giussani, CL e Memores[1], specialmente riguardo l'interpretazione ecclesiologica dell'autorità, potessero un giorno essere condivise non da un mangiapreti di passaggio, ma dal Vaticano[2].

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1 Vita di don Giussani, vedi qui.

2 Rimando all’articolo a firma di Noël Marpeau, vedi qui. Tra i migliori articoli sull’argomento anche se mutilato dalla difficoltà di non poter accedere alle fonti, per la prevedibile cappa di riservatezza costruita dagli interessati. Riguardo la posizione, ripresa nell’articolo, di chi ritiene che per rifondare CL e Memores serva un ritorno al pensiero originario di don Giussani, penso che non sia una buona idea perché proprio in quel pensiero alberga la malattia:

«Se non c’è risposta a quel che sei, sei un disgraziato! […] Immaginate di andare in piazza Duomo a Milano alle sei di sera, d’estate, o in primavera, o d’autunno, d’autunno presto. Piazza Duomo è quasi piena, gente che va di qui, gente che va di là; ma osservate che c’è qualcosa che non va: sono tutti senza testa! Immaginate di essere lì: sono tutti senza testa, solo voi avete la testa! [sic] La vita è così, il mondo è così». (Conversazione di Giussani ad un gruppo di memores domini 1 ottobre 1995). «Quando ci si mette insieme, perché lo facciamo? Per strappare agli amici – e se fosse possibile a tutto il mondo – il nulla in cui ogni uomo si trova». (Incipit del messaggio di Giussani per il XXV Pellegrinaggio a Loreto). «Amici miei, che compito, che responsabilità! Perché gli altri nel mondo dipendono dalla nostra [sic] vita.» (Giussani ritiro di memores domini).

In tale ottica l’umanità intera troverebbe, dunque, completa realizzazione e redenzione solo nel lasciarsi afferrare e condurre da ciellini e memores, che obbediscono ai loro diretti superiori scelti da Dio stesso come responsabili della loro vocazione, poiché per Giussani l’obbedienza a Dio è data dall’obbedienza a colui che Egli ha posto come responsabile della loro vita. Ne consegue, per sillogismo categorico, che l’umanità intera troverebbe compimento e salvezza nell’obbedire alle autorità cielline. Forse c'è qualcosa che non va.

Pubblicato in Attualità
Venerdì, 11 Settembre 2020 13:29

Riassemblamento

Processiamo a raffica, come fanno i computer, le caotiche mescolanze di intersecate circostanze casuali che, imprevedibili e indeterminate, incontriamo per la via. Le convogliamo in una tramoggia che le frulla e ottenuta la brodaglia un algoritmo, da noi programmato, le riassembla costituendole secondo un nostro ordine.

Ma forse quel caos andava bene proprio così come ci era arrivato. Forse nel frullarlo per ricostituirlo conformandolo, arbitrariamente, a nostre categorie standard di ordine e senso abbiamo perso qualcosa. Forse quella che noi chiamiamo casualità è la precisa espressione di una superiorità a noi nascosta.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Martedì, 08 Settembre 2020 21:19

Gli ultimi

L’anno scorso una pianta di Stramonio nata sulla roccia e tra le spine non era cresciuta manco una spanna, sempre più avvizzita conteneva solo tracce anemiche del suo alcaloide. Aveva prodotto un frutto nano da un fiore striminzito, però prima di morire da quel frutto erano usciti dei semi, le formiche li avevano trasportati nella terra più ricca e profonda e questa primavera sono germinati.

Oggi sono piante rigogliose alte quasi due metri con tanto di quell’alcaloide dentro da stendere un drago. Ricoperte da centinaia di fiori produrranno migliaia di frutti e centinaia di migliaia di semi.

Sostanza e qualità che, nonostante le condizioni sfavorevoli nelle quali erano costrette, un occhio attento avrebbe viste gloriose nella striminzita piantina dell’anno scorso. Questione di occhio più che di cuore.

Pubblicato in Erbario
Domenica, 06 Settembre 2020 22:09

Catechesi

Ripetiamolo assieme il nuovo catechismo sull’uso corretto del genere, impariamolo a memoria come quando ci si preparava alla prima comunione, sversiamolo nei pozzi prima di lasciare questo mondo, è dolce come la Coca Cola piacerà:

architetta, avvocata, chirurga, commissaria, critica, ministra, prefetta, notaia, primaria, sindaca, assessora, difensora… difensora? Sì difensora, è scritto nelle linee guida del MIUR.

Ehilà dico a voi, c’è ancora qualcuno dentro queste parole?

Pubblicato in Attualità
Domenica, 06 Settembre 2020 14:04

Modalità di esistenza

Per far bello il nostro giardino piantumiamo con cura fiori rari, lo zappiamo con fatica e lo osserviamo contenti. Ma una piena soddisfazione viene solo ammirandolo come se non fosse nostro.

Per qualche strana legge estetica la credenza del possesso contrae e degrada le cose, mentre la consapevolezza che le cose non sono nostre le espande e le nobilita. Accade così anche per il tavolo in cucina, provare per credere.

Pubblicato in Erbario
Venerdì, 04 Settembre 2020 00:08

Strategie investigative

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.” (Pessoa)

Il patto narrativo è quel sottinteso accordo tra scrittore e lettore, dove il lettore compie una “parziale e momentanea sospensione delle facoltà critiche e accetta come se fosse vera una storia che sa in larga e diversa misura una storia fittizia” (H. Grosser). E perché mai il lettore e prima di lui lo scrittore dovrebbero accettare liberamente e consapevolmente la sospensione, seppure circoscritta, delle loro capacità critiche? Forse perché intuiscono che ciò che definiscono realtà è una loro credenza, una apparenza prodotta da prefissate, discutibili e parziali, facoltà critiche personali (“l'Io non è padrone in casa propria”, Freud), facoltà anchilosate che il gioco della finzione può rimettere in moto e espandere favorendo l'emergere del significato riposto della realtà.

Racconti e miti non sono le uniche manifestazioni di questa strategia investigativa del reale, anche la filosofia ne offre esempi, ben conosciamo gli innumerevoli “come se” che abbondano in Kant; nel metodo scientifico questi "come se" le chiamano ipotesi e non si farebbe un passo se non ci fossero, consideriamo il progredire della fisica teorica grazie a giovani scienziati scavezzacollo.

Pubblicato in Filosofia di strada
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