BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo
Martedì, 31 Agosto 2021 22:14

Oltre intrafisico

A volte è l’effetto che fa la causa, così l’albero si conosce dai frutti[1] e l'acqua è prodotta dalla sete[2]. Se le cose stanno così anche Dio ci dovrà pur essere, visto che il nostro pensiero tende all’infinito[3] superandosi verso un oltre che non possiede ma che percepisce necessario[4].

Si potrebbe girare la frittata rifiutando ogni trascendenza, scorgendo in questo sentimento oceanico una semplice nostalgia per il naturalissimo stagno uterino, dove, pre-persone, galleggiavamo percependoci immensi[5]. Si potrebbe anche ipotizzare che il desiderio di un oltre infinito, sia diretta conseguenza del trovarci prigionieri nell’artificio condiviso del linguaggio che ci ha separati natura, da qui l’insopprimibile desiderio di ritornare nello stato originario.

Se non si trova risposta soddisfacente per spiegare questa strana urgenza all’oltre, si potrebbe dare una bella rasoiata a tutta la faccenda, mettendo in discussione “non l'obiettivo di volta in volta individuato ma la ricerca stessa”, così da non essere più prigionieri dell’inutile manicheismo tra trovare e non trovare (risposta), essendo infiniti i possibili luoghi di ricerca e dunque le risposte[6].

Ma che si tenda verso un oltre che ci trascende è esperienza innegabile, sia perché spinti da un imperativo psichico tutto da indagare, ma anche spinti dalla ragione, che partendo dall’evidenza che non ci siamo fatti da soli prova ad indagare dimensioni che ci trascendono. Ridurre il problema a una mera dimensione psicologica o evitare di indagarlo per evitare lo scacco, sono anche queste prigioni.

Di questa tensione all’infinito potremmo considerare i differenti tentativi di spiegazione in una visione prospettivistica, accettando l’apporto di ogni differente approccio, tutti apporti veri all’interno di ogni specifico punto di vista, ma proprio per questo tutti parziali. Si potrebbe anche tentare una sintesi, un buon modo è quello di fare esperienza che “Il massimo della trascendenza coincide con il massimo dell'immanenza”[7], ma per realizzare che il (cosiddetto) finito trascende se stesso serve un occhio intrafisico[8] vigilissimo e un po’ spericolato.

_________________________________

1 Vangelo di Luca 6,43-45.
2 “L'acqua è insegnata dalla sete”, poesia di Emily Dickinson.
3 “Ci hai fatti per Te e inquieto è il nostro cuore finché non riposa in te”, Sant’Agostino, Le Confessioni, incipit.
4 Filosofia dell'azione di Maurice Blondel.
5 Cfr. “Il Disagio della Civiltà”, dialoghi di Freud con Romain Rolland.
6 Come ci suggerisce Paul Watzlawick, psicologo ed esponente della Scuola di Palo Alto.
7 "Dio sono anche gli uomini", Mario Verri.
8 La metafisica non indaga l’aldilà o il soprannaturale, come comunemente si intende, ma l’universale fondamento (cause prime) dell’al di qua.

Pubblicato in Filosofia di strada
Sabato, 28 Agosto 2021 18:29

47 morto che parla

Può anche darsi che non ci sia un Io ma solo moti interconnessi di “fasci di percezioni”, e che la nozione di persona sia nient’altro che una “inferenza extraempirica ed extralogica” come afferma Hume, ma visto che tale affastellamento produce nel suo svolgersi sapere consapevole, ammirazione, disgusto, dolore e piacere, da una qualche parte ci potrebbe anche essere un polo percipiente, uno sguardo consapevole, una “forme maitresse” (Montaigne), un qualcuno che lo sperimenta.

Non sarebbe male che morto il corpo permanesse un residuo di questa “forma sovrana” che chiamiamo io, così da fonderci nella natura consapevoli di farlo. Vino nuovo in otri nuovi potrebbe andarci bene anche di essere qualcun altro o qualcosa d’altro, invece che ancora noi, l’importante è che ci sia un qualcosa capace di percezione consapevole, invece di niente e di nessuno.

Io: entità inesistente o forme maitresse con una sua sussistenza ontologica persistente? Tutto sommato la prospettiva di Hume non è poi così lontana da quella di Montaigne: se già fin da subito seppure sprovvisti di io, accade questo stranissimo sperimentare e sapere acefalo - manco Superman ! - possiamo concludere che è fenomeno davvero tenace, resiliente in massimo grado in qualsiasi situazione e regno.

Pubblicato in Filosofia di strada
Venerdì, 27 Agosto 2021 16:58

Sostrato incommensurabile

Zimbelli della natura ci accoppiamo per perpetuare la specie, diciamo che per un 70% stiamo insieme mossi da questa forza, percentuale che col tempo tende a diminuire; per il restante 30% stiamo insieme perché supportandoci e cooperando otteniamo entrambi di più, percentuale che col tempo tende a aumentare.

Poi, a volte, mischiato a tutto questo stiamo insieme per una sorta di piacere misterioso non quantificabile che non ha ragione e causa, noi siamo lì.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Mercoledì, 25 Agosto 2021 20:06

Ad ogni costo?

Essere/non essere. Esserci/non esserci. Vivere/morire. E l’esserci non abdica mai dal suo predominio, a oltranza vuole vincere la suprema partita.

Ma poi, di fatto, al di là di queste teorizzazioni e dottrine, alla fine perde sempre. Sapendolo, quando la suprema partita diventa estrema e il gioco si fa duro non è che teniamo sempre e comunque all’esserci ad ogni costo, incluso il costo di dolori atroci e sofferenze inaudite.

E quando la volontà di non soffrire più supera quella di essere ancora accade in questo ubi maior, minor cessat un sovvertimento ontologico; letto in positivo: se la vita ha un qualche senso e primato non è quello di essere e perdurare ma quello di non causare sofferenza mentre ci siamo.

Pubblicato in Filosofia di strada
Lunedì, 23 Agosto 2021 20:27

Centro di gravità permanente?

Cerco un centro di gravità permanente
 che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente

Ma considerando i danni prodotti dal peccato originale ereditato da una certa filosofia, che pretende di trovare risposta univoca e definitiva della realtà, potremmo ribaltare la strofa così:

“Cerco multicentri d'antigravità pervadente 
che mi faccian sempre fluttuare in nuove idee sulle cose sulla gente”.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Venerdì, 20 Agosto 2021 12:15

Gioco di specchi

Talvolta passeggiando nella natura non vediamo le piante, la terra, il cielo, gli insetti, per ciò che sono (e chi lo sa cosa sono realmente?), ma scorgiamo, là fuori, parti di noi stessi. Gioco di specchi dove la natura eccita parti della nostra psiche che le sono simpatiche che attivate si proiettano, a loro volta, sulla natura.

Forse se Narciso avesse contemplato gli insetti che si muovono veloci sulla superficie dello stagno, invece che la sua immagine riflessa, avrebbe visto la sua gloria. Non a caso, di solito, soddisfa di più contemplare il volo di una libellula che vedere la nostra faccia nello specchio mentre ci laviamo la faccia.

Pubblicato in Filosofia di strada
Martedì, 17 Agosto 2021 21:56

Redenzione

Esausto trovò redenzione nel farsi ingravidare dal moto della vita, così com’è, in presa diretta, pacchetto completo [1].

________________________________

1 Incombere della morte incluso.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Domenica, 15 Agosto 2021 19:22

Indizi

Guidato dal tanfo ho trovato il gatto che da qualche giorno non si vedeva più, l’ho trovato dietro al cactus, una palla di pelo ribollente di vermi gagliardi. Non ho mai visto tanta vita concentrata insieme.

Probabilmente il concetto di Essere è nient’altro che una astrazione, però potente e vitale, ordinato e piuttosto affidabile, l’universo sembra ci sia davvero invece che non esserci, e ci siamo pure noi ognuno qualcuno invece che nessuno.

Pubblicato in Frammenti Autobiografici
Sabato, 14 Agosto 2021 11:37

Contrappunto polifinoco esistenziale

Nell'esistenza ci sono livelli razionali dove se non ci affidiamo al potere conoscitivo e pratico della ragione stoniamo di brutto, ma ci sono anche, punctum contra punctum, livelli irrazionali nascosti, potenti e vasti, dove se ci affidiamo alle sole possibilità conoscitive e pratiche della ragione stoniamo ancora di più.

Se teniamo separati i livelli senza però utilizzare strumenti differenti, di volta in volta adatti a interpretare ogni livello, stoniamo; se mischiamo o sovrapponiamo i livelli produciamo cacofonie incomprensibili, ma se li combiniamo una qualche melodia possiamo anche realizzarla.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Giovedì, 12 Agosto 2021 11:13

Provvidenza infernale

Non cade foglia che Dio non voglia. Provvidenza infernale nelle circostanze che incontriamo per la via. Circostanza: messa in scena di regista occulto forse superiore, accadere della volontà di Dio, del dio che ci tallona, della vita che ci tampina, rendez-vous dell’io con l’universo che svela l’ordine del mondo nel suo prefissato divenire.

Sia che passiamo in perfetto orario proprio da lì, che in anticipo da tutt’altra parte, l’onniveggente ordine provvidenziale ci pedinerà spietato manifestandosi preciso nella circostanza che incontreremo, e anche il più feroce rifiuto di quella circostanza sarà circostanza che lo glorifica.

Pubblicato in Brevi Racconti
Pagina 1 di 2

Copyright ©2012 brunovergani.it • Tutti i diritti riservati