BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Domenica, 04 Novembre 2018 21:25

Conoscenza certa

Che la filosofia abbia, per prima, implementato una sua branca, l’epistemologia, per verificare e monitorare fondamenti, condizioni e metodi, del suo operare in vista di un sapere certo, dice due cose.

La prima è che la disciplina è tanto affidabile e rigorosa al punto di sospettare di se medesima.
La seconda è che non è infallibile.   

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Domenica, 04 Novembre 2018 18:14

Linea retta? Forse semiretta? Oppure segmento?

La scienza afferma che l’universo non possa essere iniziato dal nulla, circostanza che esclude un creatore. L’assenza di un benevolo regista cosmico (e anche quella di un abile demiurgo) è scientificamente riconfermata dalla previsione certa che il sistema solare finirà, e non solo il nostro.

Qualcosa non torna in questo sentenziare l’impossibilità di creare dal nulla accettando però, nel contempo, di finire nel nulla. Oltre alla considerazione che, a differenza del saldo concetto di nulla inteso come negazione logica, il nulla ontologico è entità e categoria tra le più problematiche e nebulose, forse anche i parametri di inizio e di fine sono inadeguati e un po’ fuorvianti per gli immensi spazi.

Pubblicato in Filosofia di strada
Venerdì, 02 Novembre 2018 16:41

Armistizio

Nell'ospedale delle Molinette a Torino c’è la cappella barocca col Gesù in croce, rifugio spirituale per i familiari cattolici dei ricoverati. Per gli altri parenti, agnostici e atei inclusi, è stata invece adibita la “Stanza del silenzio”, un locale spoglio per ritrovarsi col proprio Dio o con il proprio spirito.

Se ci fosse uno strumento capace di individuare la specie e misurare l’intensità delle emozioni dei frequentatori dei due spazi (livelli di sofferenza, panico, speranza...) è probabile che risultino identiche; credenti e non credenti tutti nella stessa barca nell’oceano dell’extramorale natura. Risolte duemila anni di diatribe.

Pubblicato in Filosofia di strada
Venerdì, 02 Novembre 2018 12:32

Etica del giardino

Chi realizza un giardino sa che dopo un po’ le piante inizieranno a toccarsi e mischiarsi, vegeteranno inoltre specie spontanee intricandosi con quelle piantumate ad arte. Senza una costante opera dell’uomo il giardino degraderà, dato che le piante andando in antagonismo inizieranno a seccare virando all’inorganico. Nondimeno se s’interverrà senza giusta misura lo si mutilerà. Il giardiniere dovrà pertanto agire con cura e in quello scolpire sarà un po’ artista, un po’ filosofo e un po' scienziato; non è facile trovare una sintesi tra la sensibilità umana e il moto della natura.

Viceversa negli ambienti selvaggi e vergini -pensiamo alla foresta amazzonica- non accade degrado estetico, perché succeda -pensiamo alla banchina della strada provinciale non ben mantenuta- deve esserci un artefatto iniziale, dal momento che ci si mette mano sarà necessaria una cura costante perché il giardino permanga armonico.

Uomo strano punto della natura, Mida che trasforma ciò che tocca (pensa) in lavoro di aggiustamento perpetuo. Così per il giardino così per l’esistenza, così per l’estetica e la morale.

Pubblicato in Erbario
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