Alcuni pensatori si concentrano esclusivamente su politica, etica o questioni pratiche, dichiarando superflua ogni indagine sui principi ultimi della realtà, dell’essere o della totalità del mondo naturale con le sue leggi necessarie. Per loro, metafisica, ontologia e cosmologia sono mere astrazioni, pseudo-problemi privi di utilità.
Storicamente, però, queste posizioni hanno prodotto pochi risultati utili. Omettendo l’essere, il fondamento e la totalità, la filosofia rischia di ridursi a un orizzonte che coincide con il soggetto e le sue pratiche immediate, perdendo la profondità e l’ampiezza che la riflessione richiede.
E non è detto che un mondo limitato alle contingenze e ai fenomeni percepiti da chi lo pensa possa chiamarsi ancora mondo.