E' oggi infrequente incontrare un materialista così irriducibile da giudicare qualsiasi spiritualità illusoria, o uno spiritualista tanto esaltato da sentenziare che illusoria è invece la materia.
A differenza di qualche decennio fa è improbabile vederli bisticciare, forse perché con il termine spirituale oggi s’intende qualcosa di più esteso rispetto a ieri, forse perché stiamo diventando un po’ kantiani riconoscendo il regno dei fenomeni naturali con i suoi dimostrabili meccanismi, ma evitando che tale visione ci precluda la ricerca di senso e significato dell’Io, del mondo ed eventualmente di Dio. Regno spirituale ragionevole e legittimo quanto quello della materia, ma a differenza di questo con esiti non dimostrabili.
Io mi ci trovo in questa dicotomia che vede in una foglia strutture cellulari note e composti chimici analizzabili e insieme un oltre presente quanto misterioso, a volte mi scoccia questa sospensione dello spirituale incapace di mettere un punto, ma se neppure Kant ci è riuscito perlomeno siamo in buona ed attiva compagnia ad aspettare Godot.