L’hanno verificato gli psicologi e possiamo constatarlo nella vita di tutti i giorni osservando noi stessi, gli altri e le vicende della politica nostrana:
più il pensiero è dormiente, di scarsa qualità, improvvisato e di limitati orizzonti, più aumenta la spavalda convinzione di possedere ed esprimere un giudizio completo, esauriente, definitivo e universale della realtà; viceversa più il pensiero è desto, ricco, meditato e ampio, più aumenta la convinzione della parzialità, provvisorietà e relatività del personale vedere.