BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Mercoledì, 15 Marzo 2017 12:23

Il contrassegno

Scritto da 

Lussemburgo, 14 marzo 2017. La Corte di giustizia dell’Unione europea stabilisce che «non costituisce una discriminazione diretta la norma interna di un’impresa che vieta [al lavoratore dipendente] di indossare in modo visibile qualsiasi segno politico, filosofico o religioso».

Conosco veli islamici, innocue madonnine appese al collo, croci tatuate sulle braccia e le magliette con la faccia di Che Guevara, ma ignoro cosa intenda mai la Corte per “segno filosofico” indossato in modo visibile, visto che la filosofia, quando tale, non è confessione che ostenta distintivi. A ben vedere è la sentenza stessa che appiccica patacche, nel suo affermare la sacralità dell'impresa e l’ortodossia e pure il primato della religione del mercato su tutte le altre.

Ultima modifica il Mercoledì, 15 Marzo 2017 12:38

1 commento

  • Link al commento Augusto Cavadi Mercoledì, 22 Marzo 2017 13:31 inviato da Augusto Cavadi

    Mi sa che sia più prudente, dunque, che la signora che ti aiuta in erboristeria (unica dipendente, forse, dell'impresa "Il gelso" srl.) da oggi eviti di arrivare ogni giorno al lavoro con quella strana gonna in cui è stampata innumerevoli volte - sino al parossisimo - la locuzione: "C'è una sola filosofia di strada e Cavadi è il suo profeta"

    Rapporto

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