Strage di Monaco. Ancora oscuro il movente? Mi torna alla mente l’etica dell’individualismo possessivo (Luigi Lombardi Vallauri) imperversante nelle società “evolute”, quella che cerca consolazione nella notorietà[1], riscatto nel successo, piacere nel potere come violento illimitato dominio sull'altro, invece della misurata sovranità frutto del personale sano pensare, preferibilmente in buona compagnia.[2] Dominio che prima ha subìto e poi, distillandolo nell'alambicco di un estatico Assoluto, reso amplificato al mittente - perversamente, eppure coerentemente[3] - nella sua essenza concentrata.
All’interno del paradigma dell'individualismo possessivo quel povero diavolo, dopodutto, ha eseguito un “buon” lavoro, chierichetto osservante asservito alla perversa messa.
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1 nel caso di specie famoso per un quarto d'ora (Warhol).
2 per dirla alla Udo Gümpel: «Umanità e Legalità e intelligenza.»
3 «Il male è la sola forma di bene che un essere disperato può compiere.» (Silvano Agosti)