BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Sabato, 20 Giugno 2015 17:24

Formigoni. Sofistica applicata

Scritto da 

Buccini nell’intervistare Formigoni [1] mi cita in piazza:

« Bruno Vergani era uno dei primi Memores della casa di Concorezzo, il cui priore era Alberto Perego, che nel giro di alcuni anni diventerà il fedele compagno di Formigoni e si intesterà conti e società estere (Paiolo, Candonly, Memalfa) sempre proteggendo il segreto della titolarità con la sua professione di commercialista. Crollerà presto, il giovane Vergani, il cimento è troppo arduo per lui. Però ne trarrà una interpretazione sul senso della cassa comune:

“I Memores fanno voto di povertà. Ma questo non significa proibizione di utilizzare i soldi e i beni del gruppo. In questa concezione, il confine di imputabilità di ogni Memor in relazione al patrimonio dei Memores (e viceversa) diviene nebuloso: i nomi e i cognomi si confondono, si unificano indistinti in quel noi umano che diventa sovrumano e divino, in cui tutto si ricompone e viene inglobato, coperto, giustificato, salvato… questa concezione del possesso e dell’utilizzo mette in moto, a mio avviso, meccanismi ambigui e derive tribali nella gestione dei soldi e dei beni”.

Formigoni è sprezzante. Ride in falsetto. “Non siamo gli Hare Krishna, questa è la descrizione degli Hare Krishna, su! Non potete prendere per vangelo le caricature di un povero signore”. »    

Applicazione puntuale e compiuta della notoria strategia retorica de l’argumentum ad hominem subito rafforzato da argumentum ad personam (un giro su Wikipedia per i dettagli).
Siccome mi piace ascoltare, dialogare e argomentare nel merito, così da apprendere e migliorare, le strategie difensive o offensive della retorica non mi hanno mai eccitato, però bravo.  


[1] Goffredo Buccini,
Governatori, Così le Regioni hanno devastato l'Italia
Marsilio, 2015.

Ultima modifica il Lunedì, 22 Giugno 2015 10:07

1 commento

  • Link al commento Augusto Cavadi Lunedì, 22 Giugno 2015 09:41 inviato da Augusto Cavadi

    Che intendeva Formigoni per "povero signore"? Se intendeva che non ti sei arricchito (a differenza di lui), nel vocabolario cristiano dovrebbe risuonare come un complimento. Se intendeva riferirsi alla scarsità delle tue facoltà mentali, è un'offesa indimostrata e gratuita. E, dal momento che se uno (Formigoni) non sa confutare nel merito un mezzo scemo (come sarebbe Vergani) è scemo del tutto, è anche un'auto-critica feroce.

    Rapporto

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