BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Venerdì, 27 Marzo 2015 11:45

Odierai il prossimo tuo come te stesso

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Avevo iniziato la lettura di Freud che conoscevo per sentito dire, ma numerosi amici mi osservavano perplessi invitandomi a non perdere tempo. Riassumo, senza esagerazioni, i loro giudizi: minchiate superate di un cocainomane fissato sul sesso che entrato in una casa sconosciuta e buia accende casualmente la candela nel cesso e da lì interpreta tutto l'edificio.
Dialogando nel merito ho poi constatato che si trattava di pregiudizio, in quanto non avevano mai letto una sua opera per intero, per la cronaca uno degli amici esercitava, ed esercita, la professione di psicologo.

Gli sviluppi sulle cause del disastro GermanWings mi hanno portato con urgenza a rileggere stralci di “Lutto e Malinconia”, dove Freud articola, esplicito e preciso fin dal 1917, la correlazione diretta fra suicidio e omicidio:

«Sappiamo da tempo […] che nessun nevrotico nutre pensieri suicidi che non siano impulsi omicidi diretti verso gli altri […] l’Io può uccidersi solo se, in seguito al ritorno dell’oggetto è in grado di trattarsi come un oggetto, se è in grado di rivolgersi contro se stesso l’ostilità, riferita ad un oggetto e che rappresenta la reazione originaria dell’Io ad un oggetto del mondo esterno».

In tale direzione altri Autori (Gamna, Fornari, 1965) sviluppano la dinamica del “suicidio allargato” nel «mancato e non più realizzabile riconoscimento dell’altro da sé» con simultaneo «‘incorporamento’ di tutto il mondo» nell’atto suicidario.

I 149 passeggeri del volo GermanWings rappresentano, dunque, per il suicida-omicida l’intera umanità. Siccome la faccenda ci riguarda forse utile rivedere sentenze di “minchiate superate” per opere che andrebbero invece lette, rilette, comprese, ricompresse, elaborate e rielaborate.

Ultima modifica il Venerdì, 27 Marzo 2015 12:20

1 commento

  • Link al commento Augusto Cavadi Sabato, 28 Marzo 2015 13:31 inviato da Augusto Cavadi

    Caro Bruno, molto opportuno anche questo tiuo post. Al di là del merito contingente, resto dell'idea che per Freud vale ciò che vale per molti altri giganti: "Molti credono di averli superati, senza preoccuparsi prima di raggiungerli". Non ricordo l'autore della citazione fra virgolette.

    Rapporto

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