Beppe Grillo nei suoi comizi elettorali incitava i presenti: «Facciamo sentire 'boom' a Napolitano!» e la massa dei fedeli rispondeva in coro: «‘Boom’!». Nulla di inedito. Il ‘Salmo responsoriale’ della santa Messa, quello che da sempre fa parte della sacra liturgia cattolica, funziona proprio così: il sacerdote intona l’antifona e l’assemblea dei fedeli risponde col ritornello. Nelle Messe festive è preferibile recitarlo nella forma cantata, nella parodia dei riti di piazza anche urlata. Più le piazze si riempivano e più la semantica di Grillo virava in direzione mitica, biblica, apocalittica e i comizi si trasformavano in prediche: «Invece di un movimento siamo diventati una comunità» e nel blog del moVimento veniva narrata la sua epica nascita e gloria: «Cercavamo una porta per uscire. Eravamo prigionieri del buio. Pensavamo di non farcela. Ci avevano detto che le finestre e le porte erano murate. Che non esisteva un’uscita. Poi abbiamo sentito un flusso di parole e di pensieri che veniva da chissà dove […] erano parole di pace, ma allo stesso tempo parole guerriere. Le abbiamo usate come torce nel buio e ora siamo fuori, siamo usciti nella luce…»
Dio non è citato eppure incombe, con gergo sacrale è evocato un immaginario sociale scisso in due categorie inconciliabili: da una parte antichi faraoni miscredenti e crudeli, dall’altra la novella comunità degli eletti immacolati che sconfigge i tiranni approdando all’agognata terra promessa. Lì la folla dei prescelti da un Dio ignoto gioisce per l’eroica vittoria e si commuove per l’avvenuta redenzione. L’omologazione imperversa, rari i sostenitori critici all’interno del moVimento: l’impostazione gerarchica e la suggestione di gruppo tende a annichilire ogni disappunto così, nell’esaltazione unitaria, mentre gli eletti si scambiano vicendevolmente affetto fuori da quella appartenenza scorgono sagome di nemici: «Per voi è finita. Inizia una nuova era. Arrendetevi».
I noti punti di criticità del M5S: incompletezza del programma; inesperienza degli eletti; rifiuto alle partecipazioni televisive; sospetto di apertura alla destra estrema, appaiono agilmente risolvibili rispetto al problema di una comunità tenuta insieme dall’autocrazia del fondatore. Un autoritarismo di una qualità precisa: tralignamento dal civismo al parareligioso con approccio veterotestamentario in stile americano che solo un comico valoroso poteva implementare, un mix di Savonarola e dei Blues Brothers che tirano dritto indifferenti al confronto dialettico col diverso da sé, sia dentro che fuori la comunità; esagerazione e semplicismo nell’annunciare al mondo una presupposta verità assoluta, perfetta, messianica, invincibile, nello stile più simile a quella di un predicatore pentecostale americano che a quella di un duce nostrano. Comunità di eletti in missione per conto di un qualche Dio, paladini della sua indiscutibile verità. Quale? Come? Perché? Pochi dal MoVimento rispondono nel merito, non ne avvertono la necessità: difficile incontrare chi opera per un confronto democratico propositivo e dialettico, basta e avanza l’appartenenza nella conformazione alle direttive del fondatore.
Quando in una comunità il pensiero del singolo tende a diventare evanescente fagocitato nell’anima di gruppo e mistiche comunitarie vengono confuse con prassi politiche non ne è mai uscito nulla di buono. Anche questa volta il bislacco connubio presenterà il conto: il processo democratico sarà più complicato a livello nazionale e ancor prima all’interno del moVimento stesso. Eppure, forse per ataviche nostalgie di appartenenza a qualche chiesa, forse per superficialità, sicuramente per eccessiva afflizione e una impulsiva motivatissima disaffezione ai partiti tradizionali, milioni di italiani hanno perso lucidità e avallato puerili consolazioni. Sarà per la prossima volta. Vista la situazione presumibilmente a breve.
8 commenti
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Lunedì, 25 Febbraio 2013 21:08
inviato da matilde cesaro
voto utile...voto in...utile
voto di protesta
voto civile
voto rivoluzionario
dei fratelli d'Italia
dei vampiri
dei paguri
voto degli smacchiatori
degli sbandiera-tori
voto triadico
voto emorragico
voto centrista
voto destrista
voto sinistra
voto castrista
voto centro sinistra
voto centro destra
voto centro centrista
voto di cm
voto di soffi
voto di equilibrio
voto di necessità
voto di maggioranza
voto di minoranza
camera
senato
a nord
a sud
alle isole
voto d'Italia
di monti di paschi
di regioni
di province
di quartieri
di palazzi
di vetro
di cemento
di pietra
capanne del disagio
in attesa di nuove elezioni
....
ma il cielo è sempre più blu (movimento 5 stelle) -
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Martedì, 26 Febbraio 2013 11:30
inviato da delia
Ricompare la Lega sotto altre spoglie. Ricordo l'esordio della Lega di fronte al Tribunale di Milano, urlando come ossessi. Detesto i forcaioli soprattutto perché aprono la strada ai fascismi vecchi e nuovi. Purtroppo ho rivisto la stessa dinamica nei devastanti comizi tenuti da Grillo.
Vorrei la simpatica illusione di Matilde per vedere il cielo sempre più blu. Purtroppo vedo cielo e terra sempre più marrone ... e non è cioccolato! Bé, in Lombardia saranno senz'altro "maroni". -
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Sabato, 02 Marzo 2013 14:03
inviato da Valdo
Stavolta non condivido la tua analisi, caro Bruno. Il M5S a mio avviso è molto di più dei toni dei comizi di Grillo e certamente non è solo protesta, come continuano a dire, con sempre meno convinzione, una stampa e un mondo politico autoreferenziali e chiusi in loro stessi. Basta conoscere un po' di attivisti (gente avveduta, che legge e studia, spesso con eccellenti curriculum) per rendersene conto. Vogliono costruire, non sfasciare. Nel M5S tra l'altro non esiste nessuna identificazione profonda con il leader. Nulla che abbia a che vedere con certi meccanismi di interiorizzazione che tu tanto bene hai esposto. Non dimentichiamo che nella logica del M5S non c'è la leadership di un capo o di una elite, se non nella fase iniziale, quella in cui essa, a torto o ragione, viene ritenuta funzionale al consolidamento del movimento, ma c'è l'indipendenza e la partecipazione del singolo alla vita politica. Credo che il tempo mi darà ragione e che certi timori risulteranno eccessivi. Magari se ne riparlerà tra un po' di tempo
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Sabato, 02 Marzo 2013 18:17
inviato da marco marongiu
la faziosità di questo articolo rasenta il ridicolo. tu che l'hai scritto sei permeato da una insicurezza culturale: paura di cambiare, paura di crescere insieme agli altri e di condividere tutto quello che accade.
questo tipo di lettura non fa capire com'è il m5s bensì ci fa capire quanto sei fragile e manipolato dalla cultura dei poteri forti.