Il Giorno informa che l'ex fidanzata di Roberto Formigoni è stata convocata dai pm di Milano per chiarimenti «su una serie di versamenti fatti in passato su un suo conto corrente dal Governatore lombardo, indagato per corruzione aggravata». Nel contempo Negri vescovo di San Marino-Montefeltro, intervistato da Panorama, sentenzia: «Formigoni ha fatto cose straordinarie. La stampa è contro Cl perché contro la Chiesa.»
Cronaca e tematiche storiche si mischiamo e confondono. Difficile comprendere.
Il giudice della settima sezione penale del tribunale di Milano, riferendosi alla condanna in primo grado ad Alberto Perego coinquilino di Formigoni (relative ad un precedente procedimento per dichiarazioni mendaci al P.M. sulla titolarità di conti correnti esteri), aveva scritto:
«Desolante l’atteggiamento menzognero adottato nei confronti della pubblica autorità da persone appartenenti ad ambiti sociali portatori di elevati ideali […] permanente nebulosità circa i reali motivi che ne hanno determinato la condotta».
Per comprendere forse aiuterebbe un po’ di epistemologia, quella branca della filosofia che individua le condizioni e i metodi per ottenere conoscenza. Per dirla semplice: "Di cosa stiamo parlando?" Probabilmente un epistemologo con gli attributi darebbe ragione a Formigoni quando denuncia la deriva voyeuristica e gossippara di certa stampa e non si attarderebbe a leggere di yacht, voli privati, spiagge e vacanze milionarie di monaci gaudenti che elargiscono denari alla fidanzata di turno, andrebbe invece dritto alla sorgente, al nucleo etico che muove il governatore.
Comincerebbe dalle origini: conversazione di Giussani ad un gruppo di Memores Domini del 1 ottobre 1995. «Se non c’è risposta a quel che sei, sei un disgraziato!» «Immaginate di andare in piazza Duomo a Milano alle sei di sera, d’estate, o in primavera, o d’autunno, d’autunno presto. Piazza Duomo è quasi piena, gente che va di qui, gente che va di là; ma osservate che c’è qualcosa che non va: sono tutti senza testa! Immaginate di essere lì: sono tutti senza testa, solo voi avete la testa! La vita è così, il mondo è così».
Poi prenderebbe nota dell’incipit del messaggio di Giussani per il XXV Pellegrinaggio a Loreto, dove Giussani diceva al suo popolo:
«Quando ci si mette insieme, perché lo facciamo? Per strappare agli amici – e se fosse possibile a tutto il mondo – il nulla in cui ogni uomo si trova».
Dell’etica formigoniana l’epistemologo otterrebbe lumi dalla lettera che Carrón aveva recentemente scritto a Repubblica dopo gli scandali lombardi, dove invitava i ciellini alla purificazione nell’ emanciparsi da sé stessi per seguire Cristo nel Movimento. Gente speciale gli appartenenti al gruppo perché, ricordava Carrón, affascinati, segnati, plasmati in eterno nelle fibre dell’essere da Cristo stesso, traboccanti di lui, e concludeva che nessuna incoerenza interna e ostilità esterna potrà mai fermare l’opera dei prescelti.
Formigoni aveva risposto con gratitudine: «Carrón, le tue parole sono un formidabile aiuto per purificarci e ripartire. Grazie don Julián».
Per chiudere l’indagine all’epistemologo non rimarrebbe che leggere il vescovo di San Marino-Montefeltro nell’intervista a Panorama: «Formigoni ha fatto cose straordinarie. La stampa è contro Cl perché contro la Chiesa.» Problema, dunque per il prelato, non giudiziario ma epocale. Negri continua: «Non giudico un politico sulla base delle camicie e delle vacanze costose […] Il contesto ostile alla Chiesa in Italia è stato rallentato da Cl». Spiega: «Nella maggior parte dell’Europa la chiesa si trova a giocare in un contesto sociale e politico terribilmente ostile. Questo processo è stato, non dico vinto, ma fortemente rallentato in Italia dalla presenza di realtà come Cl. Il laicismo non l’ha ancora perdonato alle realtà vive della Chiesa. […] È la Chiesa stessa a essere sotto assedio, perché rappresenta un’alternativa a questa società consumistica, individualistica e tecnoscientifica, dove tutto viene deciso dal massmediaticamente corretto».
Obiettivo raggiunto. Etica formigoniana enucleata: il governatore è convinto di difendere e appartenere ad una corporazione ritenuta dal fondatore, dai suoi più autorevoli responsabili e da lui stesso, coincidente la presenza di Dio stesso nella storia. Comunità di uomini sovrumana e divina che tutto può, tutto ricompone, tutto giustifica e tutto salva.
Indagine epistemologica conclusa. Etica del Celeste enucleata. Mortali avvisati.