«Ospedali, galere e puttane: sono queste le università della vita. Io ho preso parecchie lauree. Chiamatemi dottore» sentenziava Charles Bukowski.
A me per laurearmi manca ancora la galera, ma nel leggere le lettere di Antonio Simone, che da lì scrive e che Tempi pubblica puntuale, ho precisi indizi che Bukowski non sparava a capocchia.
Leggo materia viva e sento l’autore parente, di quei parenti che non la pensano come me, ma che Uomo in questo mondo, parente rimane. Scrive cenni sui compagni di cella, piccole cose, particolari, stringate considerazioni esistenziali, poche parole dove avverto più forza e verità delle tante dette e ridette nelle affollate assemblee frequentate dai suoi amici.
Lì in attesa di giudizio talvolta è virulento, lo sarei anch’io, il minimo sindacale per chi si trova sanzionato prima d'essere giudicato. In una recente lettera titolata da Tempi: «Leggo Repubblica solo per capire se posso chiedere i danni», attacca frontalmente:
«Ho bisogno di un aiuto, di una risposta. Con cadenza settimanale il giornalista di Repubblica Alberto Statera scrive colonne di fuoco vergognose contro Formigoni-Cl auspicando la fine di tutti. Inutile obiettare e soprattutto leggerlo. Io sono costretto per vedere se prima o poi posso chiedere danni. Ma vorrei sapere da voi amici più esperti di me in psicanalisi, religione, psicologia, eccetera:
1) Cosa gli avete fatto, o cosa gli ha fatto il mondo per essere così ferocemente invidioso del positivo?
2) Cosa prevede la Bibbia come punizione per chi diffonde il falso e il male?
3) Ma questo fiele come lo gestirà con le cose (se ci sono) che eventualmente ama?»
Se fossi lì con lui, dentro quei pochi metri quadri, e in qualche modo su questo pianeta lo siamo tutti quanti, gli risponderei così:
"Mi sembra che la psicoanalisi scorga proiezioni in chi pone quesiti virulenti, e che quando si urla: “Ti denuncio!” Si ha già un po’ perso. Ignoro nella fattispecie dei mali citati le corrispettive sanzioni bibliche, però conosco al riguardo il pensiero di Giussani: proprio perché, a tuo dire, ci sarebbero individui tanto traboccanti di fiele, Iddio ti avrebbe gratuitamente prescelto tra miliardi d’altri, così che la grazia da te si espanda a salvezza di tutti. Giornalisti di Repubblica compresi. Se credi al singolare avvenimento un po’ di invidia da parte degli esclusi dovresti metterla in conto."
Eh si, gli avrei risposto come i compari che fecero visita a Giobbe e che Dio non premierà.