BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Lunedì, 05 Marzo 2012 10:35

“Quasi amici” ( Intouchables )

Scritto da 

Il ricco Philippe bianco e tetraplegico, assume come badante il povero Driss nero e pregiudicato, a dire di tutti - all’inizio della storia anche da Driss stesso - la persona meno indicata per quell’incarico. L’entourage di Philippe gli consiglia di licenziarlo, dalla sua sedia a rotelle risponde:

«Quella gente è senza nessuna pietà. E io così li voglio, senza pietà.»

Il film è tutto lì e non è poco. Ognuno dei due protagonisti vuole mettere qualcosa sotto i denti, nessuno ha intenzione di fare il “buono” o di imporre la propria coscienza morale all’altro. Il reale, quello che c’è, quello che si incontra, diventa per loro fonte di morale che attiva una proficua relazione di partnership. I poveri e i ricchi, i malati e i sani rimangono, dall’inizio alla fine, reciprocamente Altro eppure tutto cambia. Nessuna teoria presupposta, ideologica, sulla povertà e sulla sofferenza, nessuna Madre Teresa di Calcutta che, come affermava Christopher Hitchens, «Non amava i poveri, ma la povertà».

L’improbabile connubio dei protagonisti ha risvolti comici esilaranti e la commedia è stata vista in Francia da venti milioni di spettatori, in Germania è stato il film francese più visto in assoluto ma questa è un'altra storia, quella che conta è lo scostamento dalla narrazione per immagini (e nell’immaginario) che imperversa nei media italici. Quella dell’intervista al cassaintegrato disperato con le bolletta insoluta in mano, seguita senza stacco da quella al ricco sdraiato sullo yacht. Divide et impera e gli spettatori si dividono nelle opposte tifoserie: quella dei convinti che “ognuno ha quello che si merita” contro gli irriducibili de “la classe operaia va in paradiso”. Come arbitri tecnici asettici, governanti schematici, che un po’ ricordano il «lo vide e passò oltre» [il povero] del sacerdote e del levita, raccontati nella parabola evangelica del buon samaritano.

Quasi amici (un brutto titolo l’originale era Intouchables), ispirato a una storia vera, è scritto e diretto da Olivier Nakache ed Eric Toledano. Non a caso francesi. A noi Verdone con «Posti in piedi in paradiso» commedia di Viagra e vitelloni.

Ultima modifica il Lunedì, 05 Marzo 2012 11:14

8 commenti

  • Link al commento matilde cesaro Lunedì, 05 Marzo 2012 11:21 inviato da matilde cesaro

    amicizia spietata... ragiono sull'ossimoro e trovo elementi di sostegno. partnership in luogo di vischiosi significati. Beffardo il finale che poi è anche un titolo "Posti in piedi in paradiso"

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  • Link al commento Bruno Vergani Lunedì, 05 Marzo 2012 11:24 inviato da Bruno Vergani

    Eh si, se non è spietata che amicizia è?
    Il film pur nazionalpopolare è davvero notevole. Te lo consiglio Matilde. A presto.

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  • Link al commento Gigi Cortesi Lunedì, 05 Marzo 2012 11:39 inviato da Gigi Cortesi

    Bravo, Bruno. Questo articolo mi piace tre volte: una da amico tuo, due da tetraplegico, tre da lettore del blog.
    Gigi Cortesi

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  • Link al commento alpor Lunedì, 05 Marzo 2012 11:44 inviato da alpor

    sospiro con amarezza pensando ai solo 900mila spettatori italiani di questo film divertente ed intelligente. 20 anni di Mediaset e di politica "culturale" criminale. Risultato : una mediocre produzione cinematografica, una distribuzione asfittica, ed un pubblico drogato dalla volgarità e dalla banalità.
    pero' dopo la critica bisogna agire, e ognuno facendo quel che puo': qui a Modena l'associazione Voice Off mostra i documentari del festival dei Popoli in un circuito domestico "doc house tour"... altre idee per far circolare il buon cinema?

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  • Link al commento Bruno Vergani Lunedì, 05 Marzo 2012 11:46 inviato da Bruno Vergani

    Carissimo Gigi. Che dire? Ti abbraccio.

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  • Link al commento Bruno Vergani Lunedì, 05 Marzo 2012 12:00 inviato da Bruno Vergani

    @alpor. Solo 900 mila? Impressionante. Mica era scritto e diretto alla Aleksandr Nikolaevič Sokurov, dove si può anche comprendere che ci andiamo io e te e qualche amico, ma scritto diretto e interpretato in chiave nazionalpopolare.

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  • Link al commento Delia Cazeaux Martedì, 06 Marzo 2012 10:34 inviato da Delia Cazeaux

    Da un pò di tempo diserto i cinema a Milano. Imperversa una squallida aria americana, puzza di popcorn, code lunghe per biglietterie in comune e aria tremendamente stagnante nelle sale.
    Bene, credo che per questo film farò un'eccezione! Bruno, sei riuscito ad intrigarmi!

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  • Link al commento Bruno Vergani Martedì, 06 Marzo 2012 11:40 inviato da Bruno Vergani

    Cara Delia, ti piacerà la sceneggiatura bella spietata come te...

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