BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Martedì, 06 Aprile 2010 13:15

El partit dell'umbrella

Scritto da  Bruno Vergani

 

Durante gli anni cinquanta nel profondo nord i più erano indifferenti alla cosa pubblica; mentre qualche comunista battagliava contro i cattolici, la massa dei qualunquisti contadini, artigiani e piccoli industriali padani dedicavano tempo e energie a se stessi, indifferenti a quanto succedeva intorno. Alla vigilia delle elezioni se chiedevi al brianzolo medio per chi avesse intenzione di votare rispondeva tronfio: “El partit dell’umbrella, magnà, beè e fà andà la canella!” Nel tradurre perdiamo, insieme all’insensata rima, parte del nerbo edonistico (”il mio partito è quello dell’ombrello, mangiare bere e trombare“). Di solito un miglioramento antropologico, una sorta di spontanea evoluzione, accade con il rinnovarsi delle generazioni, invece è impossibile non notare che, passati cinquant’anni, quella insensibilità anarco-individualista non solo sia rimasta immutata, ma si sia tanto consolidata e diffusa che quelli del “partit dell’umbrella” non si ritrovano più al bar a sparar disprezzo verso il diverso ma fanno i ministri e i presidenti di regione. Tuttavia ci siamo abituati e la faccenda non ci sconcerta più se non fosse che i militanti cattolici e comunisti hanno smesso di litigare per rappacificarsi coesi nel “partit dell’umbrella”: la sinistra è sparita dalla vita dei lavoratori del nord e i suoi figli orfani si riparano dalla pioggia sotto “l’umbrella” e i cattolici pure. La responsabilità della sinistra è grave, quella della Chiesa enorme. Per la difesa di questioni “eticamente sensibili” a lei urgenti la Chiesa si allea con l’individualismo, l’egoismo, la discriminazione, il razzismo, la grettezza d’animo, l’insensibilità, l’indifferenza alla sofferenza altrui, il disprezzo per il diverso, la superficialità, l’ottuso cinismo, il campanilismo, l’intolleranza, la chiusura, l’insofferenza alle regole, la rozzezza e la xenofobia del “partit dell’umbrella”. Magnà, beè e fà andà la canella non è più peccato. Misteri della fede di una Chiesa smarrita.Bruno Vergani

Ultima modifica il Venerdì, 28 Ottobre 2011 23:39

2 commenti

  • Link al commento  mario Martedì, 06 Aprile 2010 13:41 inviato da mario

    pezzo squisito, peccato si sorrida a denti stretti

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  • Link al commento Angelo Giovedì, 07 Gennaio 2021 19:10 inviato da Angelo

    le strutture democratiche italiane sono fatte per impedire la partecipazione a chiunque voglia fare qualcosa di buono. cosi ci sono comuni comandati dai segretari che stabiliscono il giusto o lo sbagliato perchè ci sono regolamenti che impediscono qualsiasi cosa o che obbligano a gettare soldi dove non servono.Lo stesso vale per le regioni e chi esce dal coro lo indagano i magistrati. perchè devo interessarmi ad un pubblico mafioso dove ho perso giàin partenza. Mei ul partì dell' umbrela .

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