BLOG DI BRUNO VERGANI

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Mercoledì, 21 Novembre 2012 14:25

Abuso di autorità

Scritto da 

Don Alberto Barin, cappellano di San Vittore, indagato per violenza sessuale continuata e pluriaggravata su sei giovani detenuti è stato arrestato. Una videocamera piazzata dagli inquirenti nel suo ufficio ha documentato quattro violenze, ma le indagini proseguono nell'ipotesi che i sistematici abusi abbiano coinvolto altri detenuti.
Il religioso è anche indagato per concussione aggravata dall'abuso di autorità in quanto pare promettesse, in scambio di favori sessuali, pareri favorevoli sulle scarcerazioni.

La Curia di Milano manifestando «la massima fiducia nel lavoro degli inquirenti» ha espresso «il dolore per l'arresto di don Alberto Barin e per i fatti che al cappellano della casa circondariale vengono contestati» e anche «tutto il proprio sconcerto».

Il ministro della Giustizia Paola Severino ha commentato:  «Credo che l'episodio se provato sarebbe di inaudita gravità».
Se provato? Posto che le videocamere non restituiscano immagini diverse da quelle che registrano è probabile.
Inaudita gravità? Grave sicuramente. Inaudita non proprio: nello scenario cattolico qualcosa di uguale si è già sentito e anche risentito. La vicenda non è per nulla inedita e forse sarebbe utile che la Chiesa si interrogasse – oltre a dichiarare « il proprio sconcerto» e spiazzamento – su questa precisa tipologia di misfatti che gli riaccadono in piazza. Nella propria piazza.
Una triade costante sembra favorirle: Dio, Educazione e Amore, tutte e tre con la maiuscola, tutte e tre apparentemente estranee dal favorire perversione, eppure l'identikit del reo conduce, proprio lì, sempre lì: crede, ama ed educa.
Nel suo credere in Dio presuppone di conoscere la verità e anche il bene di tutti così, per amore, educa il mondo. E in quel personale presupporre onnipotente talvolta ci prende la mano e equivoca lui con Dio, il comandare con l'educare, e il maltrattare con l'amare.

Evidentemente vi sarebbero altri aspetti da enucleare, non ultimo la castità che la Chiesa cattolica esige per i suoi ministri talvolta produttrice di erotomani pudibondi che, in tanta confusione, potrebbero procurare danni, ma prima viene quella presupposta verità - unica e inequivocabile - che la Chiesa cattolica pretende possedere, nella quale alberga, in potenza, un implicito forzare il mondo a un regime. I fatti nel carcere milanese ne sono forse diretta espressione.

Nell'ultima visita del Papa a Palermo qualcuno, sul balcone, aveva esposto uno striscione con una scritta rivolta al Papa: «Anche tu sei relativo». Se avesse preso sul serio l'invito non è escluso che sarebbe stato proficuo, e per lui, e per don Alberto Barin, e per le vittime, e per tutti.

Ultima modifica il Mercoledì, 21 Novembre 2012 17:01

4 commenti

  • Link al commento Gigi Cortesi Mercoledì, 21 Novembre 2012 15:45 inviato da Gigi Cortesi

    Bravo, Bruno. Chiaro, pulito, essenziale e coerente. Proprio come dovrebbe essere - e non è - la pastorale dei preti. Proprio come dovrebbe essere - e non è - il magistero dei preti.
    Grazie, Bruno.
    Con stima e amicizia.
    Gigi Cortesi

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  • Link al commento Bruno Vergani Mercoledì, 21 Novembre 2012 16:58 inviato da Bruno Vergani

    grazie a te caro Gigi,
    proprio ieri sera pensavo a come nel tuo libro "La tenerezza dell'Eros" dici della sacralità della vita senza nemmeno nominarla eppure c'è tutta assolutamente convincente, laica, mai imposta eppure si impone forte da sè.

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  • Link al commento delia Mercoledì, 21 Novembre 2012 17:46 inviato da delia

    Ovviamente sono pienamente d'accordo con quanto dici. Anzi. Anzi... mi sembra abbastanza tiepido. C'è qualcosa che non capisco (oltre al fatto che quanto registrato forse non renda la verità a causa di manipolazioni sul nastro fatte da ... Satana?). Ma mi domando: se i poliziotti manganellano chiamano in causa il Capo della Polizia e il Ministro dell'Interno. Se questi erotomani in sottana abusano, violano, ricattano, ecc., il Papa che li difende in quanto loro capo, perché mai non viene chiamato in causa anche lui? E meno grave rovinare, segnare, l'infanzia e la dignità di una persona che menar fendenti?

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  • Link al commento Mario Lunedì, 17 Dicembre 2012 10:47 inviato da Mario

    Condivido pienamente le considerazioni svolte in ordine alle malefatte dei sacerdoti che abusano del loro ministero ( minus-servizio) e causano gravissimi danni, irreparabili sul piano psicologico.
    E gravi danni anche ai confratelli che fanno i loro dovere con solerzia e vera amicizia; alcuni di essi sono "santi" anche senza tanto clamore.
    Tonino Bello, uno di essi, commentando un passo evangelico, dove l'asciugamano usato come grembiule risultò l'unico ornamento liturgico della prima Eucarestia, parlava della "Chiesa del grembiule", cioè al servizio dei più poveri e sofferenti.(Mazzolari,Milani e, qui e ora, don Angelo, don Davide, don Antonio...)
    Con stima e amicizia.
    Mario

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