Catalisi
Odio, nucleo sempiterno di fuoco che erutta dal profondo. Se si mischia con l’ossigeno di religioni, miti, ideologie, detona in olocausti.
Se incontra idioti pensieri di paese produce cattiverie di provincia, ma basta e avanza che incontri il santo patrono del paese, che si imbatta con le piaghe di San Rocco che il cane lecca, o le frecce di San Sebastiano o a una qualche madonna di contrada, ecco che Odio detona in tutta la sua gloria.
Ehilà, c'è nessuno?
Possiamo rimanerne indifferenti, potrebbe non piacerci oppure piacerci, ma mica si può essere amici di una pianta di cappero, si è amici dei pensanti.
Quelle strane entità senzienti che, tra ereditarietà e circostanza, oltre a percepire intendono, vogliono, scelgono.
La scienza non ha ancora ben spiegato che cosa siano e più quel Chi permane nessuno, più la violenza nei suoi confronti risulterà lecita.
Valore aggiunto
Nel pensare ai miei amici, tranne un paio di eccezioni che confermano la regola, mi ritrovo con Cioran:
«Mi intendo pienamente soltanto con quelli che, senza essere credenti, hanno attraversato una crisi religiosa da cui sono rimasti segnati per sempre. La religione – come contrasto interiore – è la sola via per bucare, perforare lo strato delle apparenze che ci separa dall'essenziale.»
Brutta china
Dalle nostre parti, in questo periodo, di demenza e cattiveria ce ne sono a sufficienza per finire davvero male, ma in quanto sprovviste di un mito, di una religione, di una ideologia assoluta, di un ideale metafisico, prevedo che andrà un po’ meglio.