BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Martedì, 04 Settembre 2018 15:37

Teobotanica

Anche tralasciando le specie nordiche come l’Abete rosso dell’albero di Natale e le esotiche come il Ficus di Siddhartha, bastano il Melo dell’Eden, le Querce di Mamre di Abramo e le canoniche Palme della domenica prima della Pasqua, per giustificare una nuova specializzazione teologica a indirizzo botanico, così da chiarire una volta per tutte quanto Dio ha creato la natura e quanto l’ha copiata.

Pubblicato in Erbario
Martedì, 04 Settembre 2018 10:18

Movimenti

Probabilmente la maturità avviene quando si migra da sé agli altri espandendosi dal particolare all’universale, passando dall’autobiografia al racconto del mondo, dall’intimismo alla prassi politica, dalla cronaca alla storia.

Interessante osservare che il percorso in direzione opposta, quello introspettivo, conduce alla stessa meta passando dall'intima individualità a vasti e archetipici territori collettivi, dall’emozione personale a territori mitici, da sé all’universo.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Sabato, 01 Settembre 2018 09:08

Canis latrans

Punta del tacco d’Italia, borgo di mille anime. Nell’ora più calda del giorno vago nella piazza deserta e mi sembra di udire in lontananza un latrato di coyote, l'allucinazione si dissolve nello scorgere un monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale, uno di quelli sempre presenti, quanto innavertiti, nei nostri paesi.

Stella sorretta da una sfera, colonna spezzata, piramide annerita dai licheni, bassorilievo con foglia d’acanto e una epigrafe enfatica che porta in uno strano territorio di mezzo, oltre la zona del mito ma non ancora in regione sacra. Sotto all'epigrafe ventiquattro nomi e cognomi di uomini che coltivavano fave, parlavano la loro lingua, producevano olio. Non avevano mai visto un fiume, una baionetta, una montagna, ma qualcun altro ha scelto per loro e ha deciso tutto.

Non sarebbe poi male un precetto che obblighi i qualunquisti a un pellegrinaggio annuale dinanzi al monumento ai caduti nella piazza del loro paese, giusto un paio di minuti, quel che basta per leggere la data di morte di un giovane che aveva il loro stesso cognome e ruminarsela.

Pubblicato in Attualità
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