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tanti anni fa, quando ho letto il "Candido" di Voltaire, mi sono ribellato sia all'idea del mondo come "il migliore dei mondi possibili" (Leibniz), sia al finale rassegnato di Candido che segue il consiglio della famiglia contadina alle porte di Costantinopoli. Adesso che ho una certa età (una volta detta avanzata), dico che tutte e tre le opzioni sono valide; scegliere una delle tre dipende dagli avvenimenti, dalle circostanze, dalla forza interiore che in quel momento ci sorregge (da zero a infinito). Opporsi, rassegnarsi o allearsi con gli avvenimenti per cercare l'utile o il dilettevole delle vicende umane, in fondo sono i comportamenti che ci accompagnano sempre nella vita! ...... o no?!