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Caro Bruno, pensando all'uomo antico, appena formato, lo immagino come dotato di una facoltà di percezione che non mi riesce di chiamare "neurologica"...mi viene di assimilarla a quella che oggi potrebbero avere veggenti e sensitivi... Immagino un tempo, uno stato nascente dell'uomo precedente a quello in cui sviluppò al meglio i sensi fisici e imparò a scorgere le fiere da lontano. Forse quegli uomini antichi - molto antichi - avevano anche sensi "spirituali" che facevano loro scorgere dimensioni retrostanti a quelle visibili: non ricordo se era Eraclito o chi per lui che intendeva qualcosa di simile quando diceva che, per quegli antichi uomini, il mondo era pieno di dei...Quanto alle "egregore" non ne ho mai sentito parlare però pure io a volte penso che le nostre emozioni ed i nostri pensieri impregnino in qualche modo il mondo contribuendo a costituirlo nel suo divenire. La libertà e l'odio non pesano 300 gg perchè fanno parte della dimensione del non calcolabile della realtà, ma hanno un "peso" nel divenire del mondo che consta di peso e misura. M'immagino che, in qualche modo, gli Dei abbiano passato il testimone agli uomini che sono, adesso, i possibili creatori-distruttori del mondo