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Caro Bruno, come ben sai, vivo in una roccaforte di CL e ciò costituisce veramente una disgrazia, non solo per me, ma per la Lombardia.
Capisco l'anelito tardo adolescenziale di trovare una riposta che riempia un vuoto, subito e definitivamente, no con domande, insicurezza, tentativi di conoscenza, ma con l'appartenenza a un qualcosa di totalizzante, appagante e deresponsabilizzante (grazie alla regola dell'obbedienza).
Non leggerò il libro. Perché se 20 anni fa qualcuno poteva attribuire (buona)fede a Giussani e i suoi addetti (che oggi mi verrebbe da chiamare complici), trovo omertoso e fuorviante tessere un qualsiasi elogio, dedicare un qualsiasi tempo a un fenomeno che si è rivelato degno solo di essere preso in considerazione dai Giudici per le indagini preliminari e discusso nelle aule dei Tribunali.
L'autore del libro ha speso molte parole parlando di Dio, fede, Chiesa... Dovrebbe rileggersi quel passaggio del Nuovo Testamento (non ricordo di quale Apostolo) in cui i discepoli chiedono a Gesù come distinguere i buoni dai cattivi maestri. "Dai loro frutti li riconoscerete..."
Tutto il resto è fuffa.