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Non vedo alcun atteggiamento reverenziale, per i greci la nutura è indifferente. Quando ha bisogno che il singolo viva si accende, quando non ne ha più bisogno si spegne. Segue la propria misura. Non so che cosa centra la "trascendenza fragile". Poi Eraclìto è tra i filosofi più complessi, ha impegnato i migliori filologi, anche Heidegger gli ha dedicato una serie di conferenze, e lo ammirava come del resto Nietzsche e Hegel. I pensieri eraclitei sono complessi e meditati, mi sembra una banalizzazione paragonare il pyr (fuoco) a un altiforno.