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Evidentemente il naturalismo affronta l’antropocentrismo nella sua evidenza empirica. All’inizio del Capitolo III:
«Fatti di geni e cultura: antropologia dell’acoappartenenza»,
Franceschelli sensibilissimo alla tematica pone in esergo il noto frammento del canto di Leopardi:

« Natura umana, or come,
Se frale in tutto e vile,
Se polve ed ombra sei, tant'alto senti?»

Valutando “reale e persino sorprendente” la singolarità complessa dell’umana natura per poi articolare ipotesi e spiegazioni plausibili allo straordinario accadimento.
Le ho lette avvertendole dignitose ipotesi di lavoro - qualcuna davvero valorosa e inedita - ma alla fine nel chiedermi ragione dello straordinario umano accadimento rispondo: “Non lo so”.