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Certo, che sia più sano non c'è dubbio, ho citato de Mattei non certo perché la pensi come lui. Sono laico, figuriamoci. Però è un modo di pensare autenticamente cattolico quello basato sulla fede come "esperienza"? Secondo il Magistero, sbaglio o le verità rivelate dalle scritture e spiegate dalla chiesa sono vere indipendentemente dall'esperienza che se ne fa? E tali rimangono indipendentemente dalla storia, potendosi adattare solo nella forma a le mutate circostanze del mondo?